domenica 14 luglio 2013

Le 10 città più inquinate del mondo Torino nella Top Ten del peggio di Simone Cosimi


Una classifica dell’Economist basata sui dati dell’Oms piazza in vetta l’indiana Ludhiana, seguita dalla cinese Lanzhou e dalla messicana Mexicali. Torino ottava. Ma la crisi ci sta almeno aiutando ad abbattere i livelli di Co2



È vero.
La crisi economica può aver migliorato qualcosa, negli ultimi tre anni.
Magra consolazione.
In ogni caso, i più recenti dati disponibili rilasciati dall’Organizzazione mondiale della sanità danno l’idea di come il problema dell’inquinamento atmosferico sia davvero globale e interessi metropoli da ogni latitudine. Nei Paesi di vecchia industrializzazione in particolare per l’inadeguatezza delle pratiche di controllo delle emissioni – basti pensare alla legislazione europea, da molti ritenuta troppo blanda, o le zone a traffico limitato che danno scarsi benefici – nei Brics e in generale in quelli in crescita roboante per le ragioni stesse di uno sviluppo spesso senza scrupoli.
Non manca una macchia d’Italia: si tratta di Torino, che nella top ten delle città più inquinate del pianeta (valutate in base alla media annuale dei livelli di Pm10) si piazza all’ottavo posto. Dati raccolti dal 2009 in poi, quelli dell’Oms, e rielaborati da una classifica dell’Economist – l’Oms aveva rilasciato un suo documento incoronando l’iraniana Ahwaz.
Nel frattempo i problemi economici ci hanno appunto aiutato a mettere il freno.
Per esempio a Torino nel 2012 è andata meglio dell’anno prima, con 118 sforamenti delle soglie d’allerta di particolato contro 158. Secondo la direttiva 2008/50/EC questi livelli sono fissati in 50 microgrammi/metro cubo nelle 24 ore per le Pm10, mentre per le più pericolose Pm2,5 non c’è un limite massimo ma l’obiettivo di raggiungere entro il 2015 un valore medio annuo fissato a 25 μg/mc. In generale, in Italia li superiamo troppo spesso.
Quanto alla Co2 complessiva, invece, secondo i numeri Ecoway nel 2012 il Belpaese affumicato ha toccato il minimo storico di emissioni industriali, il 27,5 per cento in meno rispetto al 2005. Anche il traffico automobilistico – fra i principali responsabili dello smog metropolitano – continua, secondo uno studio del Centro ricerche Continental Autocarro, a far registrare segni negativi non solo nelle vendite ma anche nelle emissioni: nei primi cinque mesi dell’anno il calo si è attestato sul 3,8 per cento, oltre 1,5 milioni di tonnellate di Co2 in meno. Ma prima o poi si tornerà ai livelli pre-crisi.
Quelli in cui India, Cina e Messico piazzano alcune fra le loro città, nemmeno troppo note, al vertice dell’antipatica classifica. Seguono altri centri di Corea del Sud, Sudafrica, Brasile, Italia, Spagna e Francia.

Ecco, Torino ha bisogno di una spintarella.
Un bel camino nuovo di zecca, che manco recupera il calore, perché non hanno nemmeno realizzato la rete di teleriscaldamento. Dei geni.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

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