Il Circolo V.A.S Torino Verde Ambiente e Società cura la pubblicazione di questo blog per informare sulle varie notizie ed iniziative. Collabora con l'Associazione Ecograffi.it V.A.S. opera con l'esclusivo intento del perseguimento di finalità di solidarietà sociale, di tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente e della salute. Per saperne di più o per iscriversi : VAS NAZIONALE cell. 3274010905, donazioni CF 97078560584 il nuovo sito www.verdiambientesocieta.it
giovedì 23 novembre 2023
Vas parteciperà alla manifestazione prevista per il 25 novembre al Circo Massimo contro la violenza sulle donne e dice BASTA alla violenza sulle donne !
Il 25 novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne in cui ancora una volta siamo costretti a parlare di femminicidi ( quasi cento dall’inizio dell’anno) e da ultimo quello di Giulia, una ragazza di 22 anni la cui unica colpa è stata quella di aver scelto l’uomo sbagliato.
Violenza non è soltanto violenza fisica e sessuale ma anche violenza economica e psicologica; combattere la violenza necessita un coordinamento continuo tra le varie professionalità coinvolte sin dal momento in cui la donna denuncia la violenza oppure si rivolge al centro antiviolenza o allo sportello antiviolenza presenti sul territorio nonché l’adozione di un programma di formazione continua degli operatori coinvolti e lo stanziamento di risorse economiche adeguate tramite le quali sia possibile adottare un sistema di pronta emergenza al momento della violenza e di realizzare nuove Casa Rifugio sul territorio.
Ben vengano le manifestazioni, i simboli come la panchina, i Protocolli interistituzionali ma vi è la necessità di intervenire con l’educazione all’affettività e alla gestione dei rapporti interpersonali nei vari momenti di aggregazione in cui ognuno di noi svolge un determinato compito come all’interno della famiglia.
La famiglia è una società naturale in cui ognuno ha il suo ruolo ma questi ruoli non devono sovrapporsi al fine di escludere l’altro e di assumere una posizione di supremazia; la famiglia funziona se all’interno vi è confronto, dialogo e rispetto reciproco e se trasmette sicurezza e protezione nei momenti in cui abbiamo bisogno di aiuto.
I nostri figli ci imitano, si muovono in base all’educazione che hanno ricevuto e al modo in cui si sono rapportati con i loro genitori; ascoltiamo i nostri ragazzi , supportiamoli nei momenti di disagio e forniamo loro strumenti adeguati che siano in grado di superare anche una minima insicurezza che se trascurata, può ingigantirsi e diventare un problema serio che si proietta in modo negativo nei rapporti relazionali con gli amici e con la fidanzatina e nel futuro con propria compagna di vita.
La violenza sulle donne è un “ ignobile fenomeno che purtroppo esiste ancora ……”, “ le diseguaglianze di genere ed i danni che provocano alle comunità deve essere la preoccupazione principale delle istituzioni “ ( Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ).
Educhiamo le nuove generazioni, costruiamo insieme con impegno e determinazione un apparato organizzativo ben strutturato che funziona, soprattutto al momento della richiesta di aiuto da parte della donna , che coinvolga i vari ambiti interessati ( in primis la famiglia) al fine di contrastare il fenomeno della violenza di genere e che aiuti a combattere la paura di denunciare, di uscire allo scoperto.
Non dimentichiamo però che ognuno di noi ogni giorno DEVE combattere tutti i giorni contro gli stereopiti culturali discriminatori per le parità di trattamento e la rimozione in ogni ambito della società civile di discriminazioni per sesso, capacità fisica e/o intellettuale, elaborare politiche riguardanti sia la condizione femminile (in ambito sociale, professionale, economico) che la promozione delle pari opportunità; facciamo in modo che i protocolli interistituzionali funzionino veramente a tutela delle donne vittime di violenza .
Non mettiamo la testa sotto il cuscino ma facciamo RETE per creare nell’unità di intenti, un cambiamento significativo e duraturo nella società e a tal fine ciascuno di noi e ogni istituzione coinvolta, ha il suo compito da eseguire.
Le istituzioni devono costituire una rete interistituzionale che abbia come obiettivo l’ individuazione e l’ attuazione di misure idonee a favorire l’emersione del fenomeno mediante iniziative volte ad incoraggiare le vittime, i familiari, i vicini di casa, l’amica, gli insegnati a denunciare, l’elaborazione di buone prassi omogenee e condivise e la valorizzazione delle strategie interdisciplinari volte a contemperare la duplice esigenza di tutela della vittima e di perseguire l’autore del reato; procedere anche all’identificazione di modalità operative condivise al fine di sviluppare nuovi modelli di intervento che consentano di agire con tempestività nell’ascolto della donna assicurando protezione, sostegno e cura alle vittime di violenza e dei soggetti altamente vulnerabili come i minori direttamente interessati dagli atti di violenza o che abbiano assistito agli stessi.
Dobbiamo tutti continuare a lottare per promuovere azioni che riguardino l’universo femminile e proseguire nel farsi promotore di eventi e di servizi che riguardano la donna; facciamo sentire forte la nostra voce senza aver paura di parlare di violenza sulle donne in famiglia, a scuola, nei luoghi di lavoro, con gli amici ed impegniamoci concretamente a fare prevenzione per contrastare ogni forma di violenza.
La violenza subita NON è colpa della donna ma è colpa di un amore malato.
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