venerdì 15 luglio 2011

L’importanza della ginnastica fisica e mentale negli anziani come elemento di prevenzione primaria. di Giorgio Diaferia e Francesca Diaferia-VASTorino,Renato Rolla Pres. ANCoS Torino



“ per l’ecologia della mente e del fisico”

Lo sport e l’attività motoria nella terza età sono fondamentali  non  solo per mantenere un buono stato di salute ma anche per prevenire l’invecchiamento biologico e garantire uno stato di auto-sufficienza più duraturo. La scelta della disciplina sportiva è importante per evitare traumatismi dannosi per la salute ed anche la semplice attività motoria deve avere una sua regolarità e modo di somministrazione. Ma è altresì importante mantenere lucida ed efficiente la nostra mente secondo il detto “mens sana in corpore sano”. Per cui in questo nostro progetto alla ginnastica corporea si vuole affiancare quella per la nostra mente  Scopo del presente progetto è quello di promuovere incontri informativi  rivolti a soggetti di entrambi i sessi, over 65, utilizzando strumenti di comunicazione quali: conferenze, video, depliant, letture commentate, ed anche esercitazioni pratiche guidate. Sono stati pertanto predisposte delle lezioni che potranno essere utilizzate anche per gruppi organizzati in cui si tenga conto delle più importanti patologie che potrebbero aver causato una perdita di efficienza fisica o della memoria.

Parole chiave: sport, terza età, attività fisica, letture,benessere,osteoporosi

ANALISI PROGETTO
E’ stato dimostrato che nelle persone anziane l’attività fisica favorisce la conservazione della massa ossea e proteica, ritardando ed addolcendo il processo di invecchiamento. Per un soggetto sedentario, si può indicativamente ritenere che l’efficienza diminuisca di circa l’1% all’anno con l’aumentare dell’età dopo i 30 anni. Questo calo non è in effetti molto diverso se si paragonano soggetti fisicamente attivi a soggetti mediamente sedentari, infatti un soggetto fisicamente attivo di 65 anni ha la stessa efficienza di un soggetto sedentario di 30 .La riduzione della massa muscolare è principalmente responsabile della diminuzione della forza muscolare con l’invecchiamento. Vi è infatti una riduzione del numero delle fibre muscolari e, parallelamente, una riduzione del numero di cellule nervose deputate all’innervazione dei muscoli. Anche l’alimentazione, sia in termini qualitativi che quantitativi, varia e ricca dei suoi componenti essenziali : glucidi, protidi e lipidi è indispensabile per mantenere la corretta forma fisica e permettere di svolgere una attività fisica regolare ed ancor più l’attività sportiva. A parità di altre condizioni, l’aspettativa di vita di un soggetto fisicamente attivo rispetto ad un soggetto sedentario: questa risulta di 20 anni più lunga nel primo rispetto al secondo. Rimane vero però che l’incidenza di molte malattie, come coronaropatia, infarto miocardico, ictus e diabete è percentualmente maggiore nei soggetti sedentari. L'attività fisica, da sola, è in grado di diminuire il rischio di mortalità per qualsiasi malattia . Così, per esempio, un fumatore che pratica attività fisica ha molte meno probabilità di morire rispetto ad un fumatore che non svolge attività fisica. Anche se non è l'immagine tradizionale, la visione di una persona anziana che fa ginnastica, sci di fondo od una semplice "corsetta"o pedalata  in una strada cittadina periferica, non è più così rara e si vanno diffondendo sempre più centri pubblici o privati che offrono attività motorie per la terza età. Ma leggere e ripetere un testo, un po’ quello che si fa per studiare a scuola, è un’altrettanto valida e divertente ginnastica per la mente. Torniamo a studiare, si potrebbe sintetizzare il nostro concetto. E’ dimostrato scientificamente che lo studio attiva le sinapsi del nostro cervello, perché più usiamo la nostra mente, con la lettura, o anche con dei semplici giochi che migliorano la nostra capacità di concentrazione e di memorizzazione, più “alleniamo” il nostro cervello, migliorando la nostra capacità di ricordare nomi, momenti della nostra vita anche recenti e messi un po’ in secondo piano, rispetto al passato.
E' necessario, perciò, che vengano approfonditi i termini generali del rapporto tra movimento ed invecchiamento, tra lettura e miglioramento della memoria, per potere meglio valutare gli elementi di prevenzione ed i benefici di tale attività per i soggetti appartenenti alla "terza età".

Gli incontri-lezioni sono suddivisi in una prima parte teorica con a seguito una lezione di circa 30 minuti in cui insegnare agli anziani come risolvere con dei piccoli esercizi quotidiani il mal di schiena, il male alle articolazioni ma anche su come bruciare i grassi aiutando quindi la regolarizzazione della pressione e della respirazione, come e cosa mangiare. Anche l'osteoporosi, degenerazione delle ossa che si verifica sovente nella terza età con fragilità delle stesse e pericolo di fratture, migliora in seguito alla attività fisica. Inoltre vi saranno lo studio e la lettura di libri e di articoli, con la loro riproposizione e giochi per la memoria. Tramite un operatore verranno filmate le lezioni stesse che potranno quindi essere riproposte con il semplice ausilio di un computer e di una sala conferenza adatta
Esempi di Lezioni :
Lezione 1
Anatomia del sistema locomotore:
Il corpo umano, la struttura scheletrica, le principali articolazioni e gruppi muscolari. Il movimento, esempi
Lezione 2
Mangiarsano per mantenersi in forma:
La piramide alimentare,i vari tipi di diete anche in funzione di alcune patologie frequenti come la gotta, il diabete, le dislipidemie, l’insufficienza renale e cronica…
Lezione 3
Postura e prevenzione del mal di schiena
Se avete problemi alla schiena evitate corsa e/o balzi su terreni duri,fate attenzione all'iperestensione del collo  e alle flessioni laterali; questi esercizi se svolti in maniera molto lenta e controllata possono apportare grandi benefici; al contrario movimenti bruschi in questa zona possono arrecare gravi danni alle articolazioni cervicali. Durante gli esercizi di tonificazione degli addominali mantenere la posizione corretta del tratto cervicale (in linea col busto) con l'aiuto delle mani. Attenzione all'educazione posturale: imparate ad alzare i pesi con busto diritto e ginocchia flesse, non con gambe tese e schiena flessa. Eseguite sempre esercizi di stretching al termine della seduta.
Lezione 4
Attività fisica e sport negli anziani obesi
Grazie alla dieta ed ad  un regolare programma di allenamento, è possibile agire sui vari fattori di rischio alla base della sindrome metabolica
Lezione 5
Attività fisica e sport nell’anziano cardiopatico ed iperteso :
Nell’anziano si riduce la potenza del meccanismo aerobico: la principale causa è legata alla diminuzione della frequenza cardiaca massima, la quale è stimabile come 220 - età. La limitazione del flusso di sangue ai muscoli comporta una parallela limitazione dell’apporto di ossigeno. Anche nel caso della potenza aerobica, questa migliora nell’anziano in seguito ad allenamento, così come migliora la tolleranza allo sforzo del cuore. E' stato da tempo dimostrato che il grado di fitness è  inversamente proporzionale ai livelli di pressione arteriosa. L'efficacia dell'attività fisica regolare sulla riduzione pressoria in pazienti con ipertensione lieve/moderata è stata oggetto di numerosi studi. Questi studi hanno dimostrato che un esercizio regolare (bici, nuoto, jogging, marcia o le loro combinazioni) è in grado di ridurre i livelli di pressione a riposo in maniera significativa.
Lezione 6
La prevenzione dell’artrosi e dell’osteoporosi :
La definizione di protocolli per il miglioramento della forza negli anziani non può prescindere dalla valutazione del possibile quadro di osteoporosi. Questa malattia è molto diffusa: fratture legate ad osteoporosi colpiscono almeno 1 anziano maschio su 6 e una donna anziana su 3. Attenzione alle torsioni esasperate del busto, specie con sovraccarichi per rischio di fratture vertebrali
Lezione 7
Analisi e del movimento nell’attività sportiva della terza età:
Il movimento deve essere il più possibile armonioso poiché un’articolazione correttamente sollecitata produce una auto lubrificazione e rallenta i processi degenerativi permettendo ai muscoli interessati di mantenere o sviluppare una buona tonicità ed elasticità
Lezione 8
Il ballo per mantenersi in forma:
Non necessariamente l’attività fisica deve essere noiosa e ripetitiva. Ballare per una o due volte di seguito durante la settimana può essere un ottimo metodo per mantenersi in forma divertendosi. Vanno ovviamente evitati gli eccessi e tenuta sotto controllo la respirazione e la frequenza cardiaca.
Lezione 9 e 10
Parole Incrociate, soluzione di enigmistiche, sodoku, lettura di frasi famose e loro ripetizione e commento, scrivere insieme una lista di cose da comprare e poi ripeterla,scrivere le cose importanti da prevedere e preparare prima di affrontare un viaggio, ripetizione di quanto letto da un libro e suo riassunto







Conclusioni:

Al termine di questo ciclo di lezioni viene realizzata una collana di video con lo scopo di fornire informazioni utili ai soggetti anziani per “rimettersi in forma” o per mantenere una buona educazione psico-fisica che ritardi i fisiologici processi di invecchiamento garantendo una maggiore possibilità di auto sufficienza e di minor ricorso a farmaci ed ad accertamenti medici

domenica 10 luglio 2011

Il movimento pro-democrazia birmano del premio Nobel Aung San Suu Kyi ora è di fronte a un bivio

Cari amici,



Il movimento pro-democrazia birmano del premio Nobel Aung San Suu Kyi ora è di fronte a un bivio, con il regime che minaccia una repressione brutale in risposta al suo appello per la liberazione dei prigionieri politici. Gli attivisti hanno chiesto aiuto, dicendo che la pressione internazionale è ora cruciale per il loro futuro. Mettiamoci dalla parte di Suu Kyi e dei coraggiosi birmani:

Sign the petition
Il futuro di Aung San Suu Kyi e del suo incredibile movimento pro-democrazia in Birmania ora è di fronte a un bivio, e noi potremmo fare la differenza.

Suu Kyi si è rivolta con coraggio al regime militare per la liberazione di migliaia di monaci e di attivisti pacifisti ancora detenuti in condizioni tremende, alcuni addirittura rinchiusi in gabbie per cani. Ma per la prima volta migliaia di birmani hanno rischiato la loro vita e si sono uniti a lei nel suo appello per la libertà attraverso una petizione on-line! Il regime non si è fatto attendere, e ieri ha rivolto pesanti minacce a Suu Kyi; i generali potrebbero decidere in queste ore se portare avanti il dialogo oppure un'altra brutale repressione.

E questo potrebbe dipendere anche da noi. Gli attivisti in Birmania hanno chiesto aiuto, dicendo che la pressione della comunità internazionale è cruciale per prevenire la violenza e per liberare i prigionieri politici. Mettiamoci dalla parte di Suu Kyi e dei coraggiosi birmani, firmando la loro petizione, e spediamola all'UE, all'India e ad altri governi chiave che potrebbero fare pressione sul regime. Firma sotto e inoltra questa e-mail a tutti per costruire un appello enorme:

http://www.avaaz.org/it/stand_with_aung_san_suu_kyi/?vl

La pressione internazionale, inclusa una campagna esplosiva di Avaaz, ha aiutato a liberare Aung San Suu Kyi, che ha trascorso 15 anni in galera. Ma sono oltre 2000 i prigionieri politici ancora rinchiusi in carcere, alcuni addirittura in canili invasi dai pidocchi e normalmente utilizzati per i cani a uso militare. Dalla sua liberazione Suu Kyi si è consultata con la popolazione e ora sta chiedendo la liberazione dei prigionieri politici: il suo primo impegno per ottenere dal regime il cambiamento. Il futuro della Birmania potrebbe ora dipendere dalla loro risposta.

Suu Kyi ha guidato il partito che nel 1992 in Birmania ha vinto le ultime vere elezioni democratiche. Dopo il golpe i coraggiosi birmani hanno portato avanti un movimento pacifista e nonviolento per chiedere democrazia e diritti, e in tutta risposta hanno ricevuto torture, intimidazioni e assassinii. Sotto pressione dalle avversità economiche, le sanzioni internazionali e il dissenso interno, la giunta militare ha tentato di mettere in piedi una democrazia fasulla; tuttavia, il movimento di Suu Kyi è ancora vietato e la sua campagna per la liberazione dei prigionieri è un test cruciale per capire se i generali sono aperti davvero al cambiamento.

La Birmania ha già sofferto abbastanza. Mettiamoci dalla parte di questa donna incredibile e aiutiamola a instradare il suo paese verso la democrazia. Firma sotto e inoltra questa e-mail a tutti:

http://www.avaaz.org/it/stand_with_aung_san_suu_kyi/?vl

La nostra comunità si è messa dalla parte del popolo birmano più volte. La nostra petizione enorme e la nostra campagna pubblicitaria nel 2007 hanno aiutato a costruire una storica denuncia internazionale contro la repressione di allora. I membri di Avaaz hanno fatto donazioni per garantire agli attivisti birmani il supporto tecnico e l'addestramento per rispondere al blackout di internet e delle linee telefoniche. Abbiamo inviato milioni di euro per soccorrere la popolazione subito dopo un ciclone devastante. Ora i birmani ci stanno chiedendo nuovamente aiuto: rispondiamo in massa.

Con speranza e determinazione,

Stephanie, Alex, Pascal, Giulia, Ricken, Brianna, Morgan, Emma e il resto del team di Avaaz.


FONTI

Myanmar, il primo viaggio di Suu Kyi dopo il rilascio
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE76303720110704

Myanmar: violenze tra l’esercito governativo e quello kachin: oltre 10 mila profughi
http://www.oecumene.radiovaticana.org/it1/articolo.asp?c=499196

Birmania: prigionieri tenuti in gabbie per cani dopo le proteste (in inglese)
http://www.amnesty.org.uk/news_details.asp?NewsID=19496

Un politico del Myanmar avverte del possibile contagio della primavera araba (in inglese)
http://www.upi.com/Top_News/Special/2011/06/24/Myanmar-politician-warns-of-Arab-spring/UPI-27491308932120/

Gordon Brown: il rilascio dei prigionieri politici in Birmania (in inglese)
http://www.huffingtonpost.com/gordon-brown/burma-political-prisoners_b_874569.html


Sostieni il nostro lavoro!Avaaz.org è un’organizzazione no-profit indipendente che non riceve finanziamenti da governi o grandi imprese, quindi la tua donazione è di fondamentale importanza per il nostro lavoro. -- clicca qui per fare una donazione.


CHI SIAMO
Avaaz.org è un'organizzazione no-profit e indipendente con 9 milioni di membri da tutto il mondo, che lavora perché le opinioni e i valori dei cittadini di ogni parte del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali (Avaaz significa "voce" in molte lingue). I membri di Avaaz vivono in ogni nazione del mondo; il nostro team è sparso in 13 paesi distribuiti in 4 continenti e opera in 14 lingue. Clicca qui per conoscere le nostre campagne più importanti, oppure seguici su Facebook o Twitter.

Questa e-mail è stata inviata a sturlese_u@alice.it. Per cambiare il tuo indirizzo e-mail, ricevere le e-mail in un'altra lingua o altre informazioni contattaci utilizzando questo modulo. Per non ricevere più le nostre e-mail, invia un'e-mail a unsubscribe@avaaz.org oppure clicca qui.

Per contattare Avaaz non rispondere a questa e-mail, ma scrivici utilizzando il nostro modulo www.avaaz.org/it/contact, oppure telefonaci al 1-888-922-8229 (USA).

MANIFESTO “ PACE CON LA NATURA “



Duecentoquarantamila ettari ogni anno, che moltiplicato per quindici anni fa tremilioniseicentomila ettari.
Un territorio grande quanto Lazio ed Abruzzo messi insieme.
Ecco quanto suolo l’Italia ha perso fra il 1990 ed il 2005.
Questo assalto al territorio è stato favorito, e lo è tutt’ora, da condizioni politiche ed economiche.
Basti ricordare come le entrate dei comuni italiani derivino in misura significativa  dall’ICI e dagli oneri che vengono pagati dai costruttori.
Il che significa  che per fare cassa i comuni trovano più facile dare permessi di costruire, sprecare territorio, raggiungere un pareggio di bilancio con queste manovre anziché con una razionalizzazione delle spese.
Ma  sprecare il territorio significa creare altri problemi, significa amplificare i problemi esistenti in termini di costi sociali, di impiego delle poche risorse pubbliche disponibili, significa  operare un perenne inseguimento dei servizi pubblici con costi via via crescenti per soddisfare  al minimo le richieste della collettività.
Possibile che non ci si renda conto che di questo passo, con questa miope politica di distruzione, tra non molto l’Italia, il nostro territorio, sarà una distesa interminabile di tetti, di capannoni, di strade inizialmente asfaltate ma poi piene di buche?
Quanto tempo ancora dovrà essere necessario per capire come il mantenere il patrimonio ambientale e culturale tramandatosi nei secoli, non significa essere contro il progresso economico, contro la creazione di posti di lavoro?
Come non capire che la salvaguardia del territorio porta con sé la creazione di posti di lavoro, porta con sé il miglioramento del PIL Regionale e Nazionale?
La natura è un sistema complesso e delicato, ha le sue regole e solo gli stolti possono pensare di dominarla, solo gli stolti possono credere che le presunte calamità  siano solo fatalità  e non il frutto di questa distruzione sistematica del territorio.
Solo gli stolti possono ignorare il costo sociale ed economico che tutto ciò comporta in tema anche di distruzione di risorse economico finanziarie nazionali.
Oggi nessuno  può dire che non si sappia che cosa fare per invertire questa tendenza al consumo del suolo extraurbano; anche tra l’ attuale classe politica esistono coloro che hanno abbandonato il pensiero quantitativo dello sviluppo economico figlio di una politica capace di essere  solo ed esclusivamente la portavoce di istanze plateali di una parte economica; istanze realizzate con l’attuazione di politiche territoriali sempre più spesso prive di qualsiasi fondamento tecnico.
Occorre che questo pensiero qualitativo emerga dal chiuso di circoli ristretti, occorre che una nuova classe politica si faccia portavoce di queste istanze nella consapevolezza che i tempi che stiamo vivendo sono tempi di grande cambiamento e di grande opportunità di crescita culturale, morale  e politica.
E’ oramai un dato appurato che l’aumento del consumo del suolo è un fatto slegato dall’andamento demografico, e come ciò avvenga senza una seria programmazione.
Ed è altrettanto noto come questi nuovi insediamenti siano generalmente privi  di ogni idea di città, privi di una qualche qualità urbana come anche di  una qualità edilizia.
Oggi si costruisce dappertutto, nelle valli, nelle dorsali collinari, si asfaltano terreni in pendenza, si coprono i fossi con conseguenze devastanti di frane e alluvioni che costano alla comunità miglia glia di euro ogni anno e soprattutto dolori e perdite di vite umane .
Si perde la memoria storica del paesaggio.
E’ il momento di dire BASTA a tutto ciò.
E’ giunto il momento di RIBELLARSI a questa stupidità collettiva.
E’ giunto il momento di lanciare un  MANIFESTO PER LA PACE CON LA NATURA, un manifesto nel quale chiedere di mettere la difesa del suolo al centro dei programmi per una sua nuova e diversa gestione, in quanto base stessa della vita.
Un manifesto che possa chiedere e far impegnare la classe politica in una difesa CONCRETA del suolo, applicando quei valori costituzionali che i padri costituenti con lungimiranza hanno voluto riconoscere quali elementi imprescindibili.
Un manifesto per la pace con la natura, che si pone l’obbiettivo di creare, di far partire sul territorio,  la ricostruzione della copertura vegetale e che solleciti la creazione di nuove scelte produttive attraverso il controllo serio degli insediamenti civili ed industriali nonché una attenta riqualificazione del tessuto urbano esistente.
Un manifesto quale punto di riferimento di una nuova filosofia nei rapporti tra l’uomo e l’ambiente, tra le amministrazioni pubbliche e l’ambiente.
Tutto ciò oltre a stimolare  una ripresa della moralità perché la moralità verso la natura è premessa per la moralità privata e pubblica, agevolerebbe la costruzione di un mondo migliore da lasciare in eredità alle nuove generazioni; una eredità di cui andare orgogliosi, si da renderci fieri di appartenere ad un territorio, ad un contesto che è ancora in grado di generare ammirazione.
Un manifesto che sottoscritto diventi impegno morale, una sottoscrizione  che chiediamo debba essere operata da tutti gli amministratori pubblici per suggellare questo patto con la natura  nel rispetto delle loro competenze, una sottoscrizione ad opera di tutti gli altri  per impegnare tutti alla salvaguardia di quel poco che ancora è rimasto.
Roma, 06 luglio 2011Vittorio Emiliani Giorgio Nebbia Guido Pollice                    
Fulco Pratesi Salvatore Settis CODAT - Osimo                                                                    
VAS - Marche
 

sabato 9 luglio 2011

IN EUROPA UN (PICCOLO) PASSO IN AVANTI PER L’ETICHETTA TRASPARENTE da sito web nazionale VAS


E-mail
terra
L’adozione del regolamento sulle informazioni alimentari ai consumatori, avvenuta oggi con maggioranza qualificata da parte del Parlamento Europeo, è sicuramente un passo importante per garantire ai consumatori una maggiore trasparenza, ma non ci sempre sufficiente.
Il regolamento, che permette di estendere l’obbligo di etichettatura di origine, ad altre carni oltre la bovina (maiale, pollame, agnello e capra) e fornisce la possibilità per gli Stati Membri di rendere obbligatorie più informazioni rispetto a quelle comuni a tutta Europa, è ancora carente su tanti punti (soprattutto è incomprensibile la decisione di escludere dalla normativa i prodotti trasformati).
I cittadini e la società civile si sono più volte espresse per richiedere maggiore trasparenza nelle etichette, ma per il momento, nel rapporto tra società e industria hanno avuto la meglio le lobby industriali, che sono riuscite ad imporre gli interessi dei propri membri.
Solo per fare un esempio di una battaglia ancora aperta e che riguarda direttamente il problema delle informazioni contenute in etichetta, riportiamo l’esempio della clonazione. L’80% degli europei intervistati dice di non volerne consumare i prodotti derivanti da animali clonati e la loro progenie, neppure con evidenze scientifiche che escludano rischi per la salute umana, eppure si procede come se l’indicazione della domanda di mercato fosse l’opposta. Anzi, si cerca di impedire che i consumatori riconoscano sugli scaffali i formaggi, la carne, il latte degli animali clonati da quelli convenzionali, negando la trasparenza delle etichette.
Dopo questi segnali positivi, quindi, ci auguriamo che le istituzioni europee proseguano su questa strada, per la difesa dei diritti dei cittadini.
Oggi hanno fatto un piccolo passo nella giusta direzione.

mercoledì 6 luglio 2011

Quante cose ci dice la straordinaria vittoria ai referendum! di Guido Pollice, Presidente Nazionale VAS Riccardo Consales, Responsabile VAS campagne referendarie Antonio D’Acunto, Pres. On. VAS Campania

La  Vittoria ai referendum  è stata così grande che sarebbe profondamente sbagliato non leggerla in tutta la sua valenza e nelle immense e nuove potenzialità che apre, alla luce di una più attenta e ragionata riflessione fatta un poco a distanza dalla entusiasmante  euforia del raggiungimento del quorum e dello spoglio delle schede. Non appare chiaro, o meglio, soprattutto da parte di alcune forze politiche non  si intende farlo emergere,  che il risultato referendario costituisce  una vera svolta nel Paese per i suoi contenuti e per i processi di democrazia e di decisione istituzionale che richiama, e si  riporta il significato dell’esito referendario alla necessità, sicuramente anche giusta, della caduta del governo di Berlusconi,  e ad una indefinita nuova maggioranza di governo. Un esempio paradossale, uno per tutti,  sarebbe che la schiacciante vittoria del Si per cancellare il nucleare, portasse al governo Casini, che ancora prima, anzi molto prima di Berlusconi ha rilanciato il nucleare in Italia e l’ha difeso con tutti gli immani interessi connessi a denti stretti fino a Fukushima!  Non proprio a livello di Casini, ma qualcosa di molto simile, potrebbe dirsi per lo stesso Bersani, che nella Conferenza Stampa di autoappropriazione del risultato referendario, con lo spoglio ancora in corso,  non solo non ha fatto autocritica delle incerte posizioni sul nucleare del PD ma anche della mancanza di  un vero ruolo politico di opposizione rispetto a tutti gli autentici, violenti,  spesso anticostituzionali colpi di mano fatti da Berlusconi nei suoi accordi di mastodontici interessi con Sarkozy e per portare il nucleare in Italia. La stessa posizione di forze politiche come il PD sull’acqua pubblica, almeno fino ai referendum, non è stata certo limpida e nella direzione referendaria.
Di qui la necessità vera di rilanciare da parte dei Movimenti, dell’Associazionismo, dei Comitati, della Volontà del Paese la valenza vera degli eccezionali risultati dei  referendum. 
Vi è un primo eccezionale dato: più della metà  dei cittadini italiani sono uniti nella idea, una vera filosofia politica, culturale, economica che i Beni della Natura  appartengono a Tutti, sono la Fonte della Vita,  e cioè non sono privatizzabili e vendibili; vale per l’Acqua ma il messaggio è chiaramente universale, dalle spiagge ed il mare allo stesso spazio fisico in cui viviamo e cioè l’etere. 
Vi è un secondo eccezionale dato: più della metà dei cittadini italiani  sono uniti nella idea Costituente della Nostra Repubblica che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, al di là della potenza economica, politica, istituzionale: almeno sul piano formale - perché naturalmente ben pochi sono i cittadini che hanno tanti mezzi per difendersi- la conferma di un cammino del grande progresso del Diritto e delle Leggi  con la nascita della Repubblica rispetto a tutti i Codici degli Stati e delle loro giustizie del passato;
Vi è un terzo eccezionale dato: più della metà  dei cittadini italiani hanno  hanno dato un messaggio netto ed inequivocabile  che supera i confini nazionali e parla all’intero Mondo, dalla vicina Francia agli USA, dal Giappone alla Finlandia, assestando un colpo durissimo all’internazionalismo  nucleare, civile e militare, e agli immani unitari affari connessi, ad un modello energetico e di sviluppo imperniato sulla ricerca di una fonte che fosse accettata nonostante i catastrofici  rischi, i gravissimi  inquinamenti ed impatti ambientali, gli insostenibili costi. La cosa più meravigliosa è che il sistema di potere politico, economico, informativo non è riuscito a corrompere con il “ricatto, tutto falso del buio e del sottosviluppo” il Pensiero della Gente,  ad ingannare con le bugie ed  i dati mistificanti  la verità oggettiva delle ragioni del No al Nucleare. E’ la Vittoria della Umanità, della Naturalità del Pianeta contro le Miniere fuori Natura (i reattori nucleari)  della produzione del Plutonio e degli altri elementi transuranici che mettono a rischio per innumerevoli volte la Vita stessa della Terra. Oltre al messaggio in sé  che viene dal referendum, dall’Italia è possibile e necessaria un’azione operativa congiunta di tutte le associazioni ed i movimenti, che hanno lottato per il referendum, verso gli altri paesi a rischio nucleare o nuclearizzati  per la loro fuoriuscita dal nucleare; il Comitato Nazionale, Votiamo Si per fermare il Nucleare,  in tal senso non solo non si deve sciogliere ma avere un ruolo ancora più grande per la costruzione di un movimento internazionale per la fuoriuscita del Pianeta dal nucleare civile e militare.  
Le reazioni del “sistema travolto dalla valanga di sì”  sicuramente  saranno fortissime, e non certo tutte prevedibili: richiedono sin da subito una organizzazione dal basso, capace di rispondere tempestivamente, organicamente e capillarmente.
Sull’acqua pubblica vi sarà certo un duplice attacco sull’approvvigionamento della risorsa  e sulla gestione delle reti idriche:  da una parte con la “provocazione” della mancanza di disponibilità finanziarie pubbliche per  gli investimenti, per la bonifica e la manutenzione con il rischio di un conseguente “peggioramento del sistema idrico” e dall’altra la necessità di reperire risorse a mezzo di tariffe più alte. Poiché il referendum abroga leggi,   lasciando un vuoto legislativo da coprire con nuova legge,  grande è il pericolo che, anziché ridare qualità,  economicità, sicurezza ed efficienza con la gestione pubblica,  si tenterà di far degradare il servizio ed il sistema idrico per annullare i contenuti del referendum e ridare ai privati ciò che la Volontà Popolare  ha loro tolto. La sfida dei Comitati per l’Acqua Bene Comune è più difficile, ma più importante,  di prima dei referendum: controllare ed operare per una altissima qualità del servizio pubblico.
Sulla energia, è da presumere che l’Enel tenterà di  farci pagare pesantemente lo smacco subito: tutta l’alta dirigenza, a partire  dall’Amministratore delegato ed i vari esperti e consulenti sono stati, oltre ogni plausibile limite, impegnati a sostenere le nefaste scelte del Governo sul Nucleare e a costruire  affari con il danaro della collettività,  sempre sul nucleare, in altri Paesi : dopo il referendum dovrebbero fare le valige ed andare via  senza indennità alcuna per quanto, pur sbagliando totalmente,  hanno guadagnato in questi anni;  dovrebbero invero restituire i business fatti. Naturalmente resteranno al loro posto ed opereranno   per  “dimostrare giuste e necessarie le loro posizioni e scelte”. Alto è il rischio che  “si possano verificare” difficoltà  per la copertura delle punte di richiesta di potenza di luglio ed agosto ed addirittura di black-out ed acquisto di energia, che diranno nucleare, dalla Francia: se ciò avvenisse occorrerebbe subito una commissione parlamentare di inchiesta giacché il parco impianti di produzione elettrica in Italia  oggi  esistente è più che sufficiente a coprire ogni fabbisogno e punta di richiesta ed occorrerebbe fare accertamenti sia sulle indisponibilità degli impianti (determinata da mancata manutenzione programmata) sia sulle enormi perdite del sistema elettrico (25-30 percento). Ma naturalmente nell’interesse del Paese è meglio che ciò non si verifichi e ci si organizzi per un ferreo controllo dell’Enel. E’ anche questa, questione centrale dei prossimi mesi.
Il referendum sull’acqua richiama la scelta del Paese perché i Beni Comuni non vengano privatizzati:  c’è forse finora stata battaglia contro la privatizzazione delle spiagge e del mare, delle dune e dei litorali? No! C’è stata battaglia contro la linea di tendenza di privatizzazione dei Siti Archelogici, dei Beni Culturali, dei Parchi e delle riserve naturali? No! C’è stata battaglia contro la privatizzazione del Sapere e della Cultura, della Tutela della Salute? No! Queste sono le novità politiche che vorremmo e non l’uso strumentale del risultato referendario per prendere il potere del Paese per poi non cambiare nulla.
La splendida vittoria al referendum, con la cancellazione del nucleare dal nostro Paese, noi speriamo per sempre, ma sicuramente per decenni, e con l'esaurimento in atto delle fonti fossili, pone con grande forza una questione nuova, ma di  fondamentale importanza:   scelte,  interessi  e  risorse finanziarie saranno indirizzate in maniera fortemente crescente verso l'energia solare, nell'accezione globale di fonti rinnovabili che noi abbiamo dato al termine. Questo è per molti aspetti un dato in assoluto di massima positività, (è ciò per cui ci stiamo battendo) ma è anche denso di potenziali gravissimi rischi che dobbiamo avere presenti nel prossimo futuro. Dobbiamo partire dal dato fondamentale che molte potentissime lobbies, anche nucleari,  cercheranno  di spostare quanto più possibile i loro affari sull'energia solare:  cercheranno cioè di appropriarsi del Sole, gestirlo come proprietà  privata e  di venderlo, sottraendolo alla identità di Bene che  la Natura ha donato a tutta la Umanità. Alto è il rischio di interventi, finanziamenti, concessioni a pioggia, fatti nell'esclusivo interesse  di tali lobbies, di sfruttamento senza regole delle diverse espressioni del Solare,  dall'eolico all'idroelettrico, di violenta aggressione e saccheggio del territorio e del paesaggio, per conservare e riprodurre un modello energivoro massimamente consumistico, fatto di infiniti sprechi e di profondo  degrado ambientale. L'assenza di regole, e cioè di  leggi  che impongano  tutt'altra direzione, è naturalmente, la via maestra perché tali nuovi affari  possano prevalere e distruggere, anche nel Pensiero delle Persone,  la Cultura di un nuovo modello energetico e cioè  della Civiltà del Sole.
Qui sta la necessità assoluta di promulgare leggi come quella di  iniziativa popolare sulla Cultura e la Diffusione della Energia Solare in Campania, sostenuta da una miriade di semplici cittadini, entusiasti della Civiltà del Sole, Comitati, Amministratori  locali,  realtà  politiche, associazioni ed istituzioni, dall’Arci a Circoli di Legambiente, dai  VAS alla Federconsumatori, da Personalità del WWF, del CNR, delle Università a Enti Parchi: leggi che  indicano  un percorso profondamente diverso,  per affermare il carattere di bene comune della risorsa energia solare, la gratuità di essa, l'inserimento della sua produzione e diffusione in una visione di tutela e rispetto del territorio e del paesaggio nella consapevolezza della sua preziosità e limitatezza, il ruolo fondamentale e decisionale delle Comunità Locali, l'armonia ed il coordinamento delle scelte, la funzione fortemente propulsiva per un nuovo lavoro, per la ricerca, per la Pace,  per la tutela della Biodiversità.
I risultati dei referendum pongono  infine anche  la questione fondamentale  di una nuova democrazia nel Paese:  è il dato politico  vero che non piace molto a gran parte del sistema politico, della organizzazione partitica che anziché essere funzionale a costruire - nelle necessarie e chiare fino in fondo  loro finalità ideali, culturali, economiche, produttive, sociali – diffusa e decisionale  democrazia vive e mantiene il potere sulla delega alle elezioni  di una sempre più residuale partecipazione dei Cittadini. La riflessione e la lotta per costruire questa nuova democrazia, a tutti i livelli,  nazionali come locali, a partire dalla modifica costituzionale dell’abolizione del quorum referendario e della introduzione dei referendum propositivi, costituiscono il  percorso ineludibile ed irrinunciabile, che viene a noi tutti dalla grande vittoria del Paese democratico, ecologista e solidale espressosi ai referendum del 12 e 13 giugno del 2011.