domenica 28 febbraio 2021

OGGI GIORNATA MONDIALE DELLE MALATTIE RARE OLTRE A FINANZIARE LA RICERCA INTERVENIRE PER RIDURRE L’INQUINAMENTO

 


Una malattia si definisce "rara" quando la sua prevalenza, intesa come il numero di casi presenti su una data popolazione, non supera i 5 casi su 10.000 persone.

Il numero di malattie rare conosciute e diagnosticate oscilla tra le 7.000 e le 8.000, ma è una cifra in crescita. Stiamo parlando di milioni di persone in Italia e addirittura decine di milioni in tutta Europa. Nel 70% dei casi si tratta di pazienti in età pediatrica. (Fonte Orphanet Italia),

Giorgio Diaferia, dell’Esecutivo Nazionale di Verdi Ambiente e Società e specialista in Fisiatria, dichiara: “In base ai dati coordinati dal Registro Nazionale Malattie Rare dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), in Italia si stimano 20 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti e ogni anno sono circa 19.000 i nuovi casi segnalati.

Le malattie rare in età pediatrica che si manifestano con maggiore frequenza sono le malformazioni congenite (45%), le malattie delle ghiandole endocrine, della nutrizione o del metabolismo ed i disturbi immunitari (20%).

Per i pazienti in età adulta, invece, le malattie rare più frequenti appartengono al gruppo delle patologie del sistema nervoso e degli organi di senso (29%) o del sangue e degli organi ematopoietici (18%). [Fonte: ISS 2015]

Nell'ambito delle malattie rare vi sono patologie che comportano una compromissione alla respirazione, e delle difese immunitarie, altre in cui vi è una profonda alterazione del patrimonio genetico o con alterazioni metaboliche aggravabili dai così detti distruttori endocrini”

 “È quindi un dovere – dichiara la Vicepresidente di VAS, Sabrina Albanesi, - per chi si

occupa di politiche ambientali e tutela della salute grazie alla prevenzione primaria,

sottolineare quanto siano a rischio rispetto ai fattori inquinanti diffusi e agli agenti fisici, le

persone affette dalle forme più frequenti di malattie rare. Dobbiamo batterci per ridurre

l'inquinamento soprattutto per loro, come per tutti i soggetti fragili che sono a rischio di sviluppare malattie correlate all'inquinamento atmosferico”

 

Roma, 28 febbraio 2021

 

sabato 20 febbraio 2021

Comincia a prendere vita il nuovo prestigioso Comitato Scientifico di VAS Nazionale

 

VAS Comitato Scientifico 2021

1.      Dr. Giorgio Diaferia Medico Chirurgo Spec. In Fisiatria

Prof.a.c. in Medicina dello Sport SUISM UniTo Direttore Sanitario e Tecnico FKT
Centro di Medicina Preventiva e dello Sport SUISM Università di Torino-
Membro Comm.Ambiente OdM Torino

2.      Dr.Gabriele Bagnasco Medico-Chirurgo, spec. in Igiene, Malattie infettive e tropicali

già direttore del Dipartimento di prevenzione ASL Vercelli Membro del direttivo regionale Società it. di Igiene

3.      Dr. Michele Naddeo Specialista in Neurochirurgia già Dirigente C.T.O. Torino Presidente Associazione BipBip

4.      Prof. Giorgio Gilli Prof. Emerito di Igiene Università degli Studi di Torino ( biologo)

5.      Dr.ssa Maria Caramelli  Medico Veterinario Resp SC di Neuroscienze IZS Torino

6.      Prof. Marzio Panichi veterinario Spec.Piccoli animali spec. e in Medicina Legale veterinaria

7.      Dr.ssa Luisella Zanino medico specialista in Pediatria, Omeopata, Componente Comm.Ambiente Ordine dei Medici di To

8.           8)   Prof.Salvatore Coluccia Professore Emerito Università degli Studi di Torino
            Dipartimento di Chimica 

9.           9) Dr. Valerio Gennaro Presidente Medici per l'Ambiente (ISDE, Genova). Già Dirigente                    Medico oncologo ed epidemiologo presso IST di Genova Specializzazione in Oncologia in                 Igiene e Medicina Preventiva presso Università degli Studi di Genova

10) Aldo Grasselli Presidente Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva

 

giovedì 18 febbraio 2021

18 FEBBRAIO GIORNATA INTERNAZIONALE DEL RISPARMIO ENERGEICO

 


COMUNICATO STAMPA

 

18 FEBBRAIO GIORNATA INTERNAZIONALE

DEL RISPARMIO ENERGEICO

UN’OCCASIONE PER RIPENSARE IL MODELLO DI SVILUPPO

 

Ai tempi del Covid-19, risparmiare energia significa compiere un gesto concreto a favore dell’intero genere umano, dando l’assoluta priorità alla salute del pianeta e al benessere delle persone. Oggi la Giornata Internazionale del Risparmio Energetico può rappresentare una formidabile occasione per rimarcare la volontà di adottare comportamenti più sostenibili, rispettosi dell’ambiente e in grado di migliorare la qualità della vita degli individui.

Il Presidente di Verdi Ambiente e Società Stefano Zuppello ha dichiarato: “Cambiamenti climatici, agricoltura biologica, mobilità sostenibile, transizione ecologica: tutti termini di cui oggi si sente un gran parlare e di cui se ne sottolinea l’urgenza. Ed era ora, vista l’accelerazione dell’innalzamento delle temperature che ha portato eventi catastrofici devastanti per il Pianeta e per intere popolazioni. E, secondo il parere di molti ricercatori, è anche una delle concause della diffusione di pandemie. E’ ORA, QUINDI, DI PRETENDERE UN’INVERSIONE DI TENDENZA DELL’INTERO MODELLO DI SVILUPPO DEI PAESI INDUSTRIALIZZATI. Risale ormai a 16 anni fa la firma di 192 Paesi al Protocollo di Kyoto per fermare il riscaldamento globale!

In Italia il nuovo Governo, come abbiamo dichiarato ieri, si è presentato bene con le parole del Presidente Draghi. Ma dalle parole scaturiranno davvero fatti concreti? E’ stato creato il Ministero alla Transizione Ecologica. Sarà davvero un Ministero con competenze e fondi adeguati o sarà il vecchio Ministero dell’Ambiente più l’Energia? Visto che è rimasto il Ministero dello Sviluppo Economico, quale sarà il pezzo dell’Energia che passerà al nuovo Ministero? Questa scelta potremo considerarla davvero utile se perseguirà degli obbiettivi precisi come accelerare la dismissione delle fonti fossili, a cominciare con l’eliminazione dei 20 miliardi di sussidi pubblici ambientalmente dannosi che ogni anno pagano i contribuenti italiani rilanciando nel contempo, senza se e senza ma, le rinnovabili, ancora oggi fortemente penalizzate nel nostro Paese. MIGLIAIA DI MW POSSONO ESSERE ASSEGNATI agli impianti eolici offshore e solari a terra in aree dismesse o da bonificare. Lo sviluppo delle comunità energetiche deve prevedere la creazione di un fondo di garanzia per l’accesso al credito da parte di famiglie ed imprese. Il superbonus va supportato almeno fino al 2025 ma deve essere prevista una revisione dei criteri per una più corretta ed efficace promozione dell’efficienza energetica. Bisogna considerare centrale e non marginale l’economia circolare, che è un approccio dell’intera filiera industriale e non solo gestione dei rifiuti; introdurre nuovi strumenti per una forte penetrazione dell’efficienza energetica negli edifici (settore con il più alto potenziale di riduzione dei consumi energetici); preparare programmi in grado di dimostrare di essere finalmente incisivi, concreti ma soprattutto convinti, nonostante i proclami unanimi a favore di un non bene specificato green.

Oltre alle competenze in materia energetica occorre conoscere la macchina amministrativa perché la semplificazione delle autorizzazioni in questo settore deve essere la priorità e la sua attuazione non è cosa da poco.

AUSPICHIAMO CHE IL MINISTRO DESIGNATO sappia cogliere la misura e il senso della grande opportunità che abbiamo di fronte, a partire da una rapida revisione del Piano di Resilienza e Resistenza (Pnrr) per il Recovery Fund e del Piano Nazionale Energia e Clima (Pniec), autentiche urgenze in un paese che sta faticando anche solamente a cercare di seguire le indicazioni dell’Europa, con i suoi nuovi target di riduzione delle emissioni e di crescita delle rinnovabili. La loro reciproca interazione è fondamentale e la loro definizione assume caratteri di estrema urgenza.

L’OCCASIONE PER CAMBIARE IL MODELLO DI SVILUPPO E’ ADESSO, NON BASTANO PIU’ LE PAROLE!

 

mercoledì 3 febbraio 2021

2 FEBBRAIO: GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE SALVIAMO L’ECOSISTEMA, SALVIAMO IL PIANETA!

 



Oggi 2 febbraio è la Giornata Mondiale delle Zone Umide, giornata istituita per aumentare la consapevolezza e sensibilizzare sull'enorme importanza che le zone umide hanno per la sopravvivenza del nostro Pianeta. La crisi ambientale e i cambiamenti climatici colpiscono anche e soprattutto le zone umide, come quelle che caratterizzano il territorio in cui viviamo. Spesso non ci accorgiamo della loro importanza ma le zone umide accolgono la più grande biodiversità della Terra, garantiscono risorse di acqua e cibo e permettono lo stoccaggio del carbonio, oggi quanto mai indispensabiledichiara il Presidente di Verdi Ambiente e Società - VAS - Stefano Zuppello, che aggiunge: Secondo la lista stilata dalla Convezione di Ramsar, sono oltre 220 milioni gli ettari coperti dalle zone umide nel mondo, rifugio per volatili, piante, mammiferi, anfibi, pesci e invertebrati. Purtroppo, come rileva il Segretariato della Convenzione di Ramsar, dal 1900 a oggi, almeno i tre quarti delle zone umide di tutto il mondo sono scomparsi mettendo in pericolo l’ecosistema”.

In Italia si contano ben 65 siti Ramsar e, complessivamente, 1520 zone umide secondo l’inventario del PMWI (il Pan Mediterranean Wetland Inventory di Med Wet)precisa Rodolfo Bosi responsabile Parchi e Aree Protette di VAS, che aggiunge: Vantiamo, inoltre, la più grande biodiversità d’Europa, ospitando il 37% della fauna euro mediterranea.

Le zone umide sono inoltre mete e tappe di grandi rotte migratorie.

Purtroppo, gli ultimi dati dell’Unione internazionale per la conservazione della natura, mettono in evidenza il problema legato alla perdita della biodiversità, con 596 su 2807 specie animali che in Italia rischiano di scomparire, minacciate da cambiamenti climatici, sfruttamento delle risorse naturali, frammentazione e perdita di habitat, inquinamento e pesticidi, introduzione di specie aliene invasive, urbanizzazione e infrastrutture

Uno studio realizzato da un team di ricercatori di ENEA, ISPRA, CNR e Università di Camerino” puntualizza Zuppello rileva che negli ultimi 20 anni l’erosione marina ha cancellato circa nove ettari di superficie della Riserva della Sentina, nell’estremità sud- orientale delle Marche; inoltre, fra il 1985 e il 2012 la superficie coperta da dune si è ridotta di oltre l’80%, pari ad una perdita di 40.000 metri quadrati di habitat naturale

Nel consueto appuntamento via WEB del lunedì, che si può vedere sulle nostre pagine e sul nostro sito, il nostro Presidente onorario Guido Pollice lancia un appello “affinché in questa Giornata Mondiale delle zone umide venga ricordato il ruolo cruciale di paludi, praterie salmastre, stagni e specchi d’acqua in generale, per la conservazione della biodiversità e la mitigazione del cambiamento climatico e per questo ci si muova per la  loro salvaguardia”.

 

 

Roma, 2 febbraio 2021

 

 

 

 

 

 

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