sabato 16 luglio 2022

V.A.S. ADERISCE ALLA MOBILITAZIONE ‘EUROPE FOR PEACE’

                                                 


 

Verdi Ambiente e Società aderisce all’appello lanciato dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, insieme con una vasta coalizione di movimenti, per una giornata di mobilitazione nazionale il 23 luglio p.v., che si terrà in tutte le città italiane ed europee al fine di chiedere che tacciano le armi e si avvii una conferenza di pace.

«La guerra in Ucraina, non certo l’unico conflitto armato ma quello che più ha destato preoccupazioni in Europa, sta purtroppo avviandosi verso una drammatica situazione di lunga durata in cui si continuerà a piangere i morti, anche civili. Si stanno sommando inoltre le pesanti conseguenze economiche e sociali a livello globale a quelle della grave crisi ecologica e della perdurante pandemia - ha dichiarato il Presidente nazionale di V.A.S., Stefano Zuppello – Come associazione di protezione ambientale ci associamo alle altre organizzazioni che hanno sottoscritto l’appello per una mobilitazione europea e nazionale contro la guerra, fermando l’invasione dell’Ucraina da parte Russa e per l’avvio di un negoziato di pace che finalmente interrompa quest’allarmante spirale negativa».

Da sempre, infatti, V.A.S. è impegnata per la promozione di un approccio ecopacifista alle questioni internazionali e, non a caso, ha più volte sottolineato che la guerra in Ucraina sta facendo arretrare il processo di indispensabile conversione ecologica, evidenziando come i conflitti armati quasi sempre siano causati dall’accaparramento delle risorse naturali e, al tempo stesso, contribuiscano pesantemente al degrado ambientale e comportino una pesante impronta ecologica.

«Siamo convinti che le battaglie per la pace e per l’ambiente siano strettamente connesse – ha aggiunto Ermete Ferraro, referente V.A.S. per l’ecopacifismo - e quindi aderiamo convintamente all’appello della R.I.P.D. affinché i governi europei fermino l’escalation militare e l’esportazione di armi, che invece vanno fatte tacere promuovendo quanto prima seri negoziati di pace e dando ascolto più alla volontà popolare che agli interessi del complesso militare-industriale e alle direttive di organismi sovranazionali che, contrariamente all’O.N.U., sono strumenti di guerra».

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