La Cina guida l’aumento delle emissioni di CO2 che nel 2012 hanno raggiunto un nuovo record. Un aumento, quello del paese asiatico, che ha cancellato il parallelo calo registrato negli Stati Uniti e nell’Unione europea secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie).
Le emissioni globali nel 2012 sono cresciute dell’1,4 per cento toccando
quota 31,6 miliardi di tonnellate secondo le stime del rapporto “World energy outlook special report 2013:
redrawing the energy climate map” dell’Aie di Parigi.
La Cina si
conferma il primo paese per emissioni assolute aggiungendo altre 300 milioni di
tonnellate in dodici mesi, anche se questo rappresenta uno degli aumenti meno
consistenti dell’ultimo decennio. Un dato che riflette gli sforzi del governo di
Pechino verso lo sviluppo di una politica di efficienza energetica e per
l’aumento dell’energia prodotta grazie alle rinnovabili. Emissioni in crescita
di 70 milioni di tonnellate anche in Giappone.
Gli Stati Uniti, invece, hanno deciso di spingere sul gas
naturale per ridurre la dipendenza dal carbone. Una mossa che ha consentito una
riduzione delle emissioni di gas serra pari a 200 milioni di tonnellate
riportando gli Stati Uniti ai livelli registrati intorno alla metà degli anni
’90.
L’Unione europea ha tagliato le emissioni di 50 milioni di
tonnellate confermando il trend degli ultimi anni. Questo risultato è da
imputare sia alla crisi economica sia alla crescita delle rinnovabili. Anche se
va sottolineato un leggero aumento dell’utilizzo di carbone dovuto soprattutto
al calo del suo prezzo.
Questi dati non possono ancora garantire il contenimento delle emissioni
globali di CO2 al di sotto delle 44 miliardi di tonnellate entro il 2020, soglia
massima consentita secondo gli scienziati per mantenere l’aumento della
temperatura media globale entro i 2 gradi centigradi, come stabilito alla
conferenza di Copenaghen nel 2009. Secondo l’Aie, al ritmo attuale la
temperatura potrebbe salire dai 3,6 ai 5,3 gradi entro fine secolo.
L’Aie considera l'obiettivo ancora possibile e per questo suggeriscequattro politiche energetiche da adottare al più presto:
L’Aie considera l'obiettivo ancora possibile e per questo suggeriscequattro politiche energetiche da adottare al più presto:
- adottare misure specifiche per l’efficienza energetica che potrebbero dimezzare le emissioni di CO2 (49 per cento);
- limitare la costruzione e l’uso delle centrali a carbone meno efficienti;
- minimizzare le emissioni di metano in atmosfera durante la produzione di petrolio e gas naturale;
- accelerare la, seppur parziale, eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.
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