
Il Circolo V.A.S Torino Verde Ambiente e Società cura la pubblicazione di questo blog per informare sulle varie notizie ed iniziative. Collabora con l'Associazione Ecograffi.it V.A.S. opera con l'esclusivo intento del perseguimento di finalità di solidarietà sociale, di tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente e della salute. Per saperne di più o per iscriversi : VAS NAZIONALE cell. 3274010905, donazioni CF 97078560584 il nuovo sito www.verdiambientesocieta.it
domenica 30 settembre 2012
Ambiente e Salute Informazione e Comunicazione Sicurezza Alimentare (OGM, catena alimentare e non solo) Rumore Lavoro e Ambiente-Salute (dal caso ILVA ai 57 SIN) Inquinamento Urbano Città sane
Le Linee Guida sulla qualità dell’aria dell’OMS rappresentano il più autorevole
documento a livello internazionale per la valutazione degli effetti
dell’inquinamento dell’aria sulla salute e contengono raccomandazioni sui
livelli di concentrazione dei diversi inquinanti. In esse si precisa che è
possibile avere una relazione quantitativa tra i livelli di inquinamento e i
danni alla salute umana in termini di incremento di mortalità e di aumento di
patologie di natura respiratoria,cardiovascolare, dismetabolica e tumorale.
Nel mondo il 24% delle malattie e il 23% delle morti
sono stati attribuiti ai fattori ambientali, che causano nei bambini più di un
terzo delle patologie. Purtroppo, per ora, la scienza non è ancora in grado di
dimostrare un nesso causale certo tra incremento dell’1% del diabete legato
alla presenza di elevate concentrazioni nell’aria di polveri da 2.5 micron( 2
,5 milionesimi di millimetro) o un chiaro collegamento tra alti livelli di
Biossido di Azoto ed il cancro alla mammella per le donne, ma si stanno
svolgendo serie ricerche.
Anche livelli minimi di inquinanti sono dannosi per la
nostra salute così come non esiste un livello di soglia al di sotto del quale
le sostanze cancerogene certe non siano pericolose per la nostra salute
pertanto benzene,amianto, diossina, metalli pesanti ed altre sostanze presenti
nell’aria, nell’acqua o in entrambi sono dei killer certi per la nostra salute.
Bassi livelli di inquinamento atmosferico sono stati correlati a una gamma di
effetti dannosi per la salute, con la capacità di passare da un organismo
all’altro attraverso il sangue o l’allattamento(Diossine).
La possibilità di ammalarsi di tumore nel Mondo,
nonostante le politiche di prevenzione ed i passi avanti importanti della
medicina e della chirurgia, è aumentata. In particolare sono in aumento i
tumori della tiroide ( ancora un regalo di Chernobyl), dei testicoli, della
mammella, del colon, della prostata e della cute. In Piemonte poi uno dei lati
terminali della Pianura Padana, il capoluogo detiene da anni la maglia nera per
l’inquinamento, palleggiandosela con altre 2 o 3 città. Qui paghiamo tassi di
mortalità particolarmente elevati rispetto all’Amianto grazie alla sua
lavorazione nello stabilimento Eternit di Casale Monferrato (AL). Negli anni
dal 1950 al 1990 le nostre città si sono riempite di questa sostanza, duttile,
facilmente lavorabile, poco costosa, con ottime capacità isolanti ed ignifughe.
Ora dopo circa 20 anni dal termine della sua lavorazione in Italia le sue terribili
conseguenze ci vengono a ricordare di quanto siamo stati improvvidi e
disattenti, mentre attendiamo il picco di mortalità tra il 2015 ed il 2020.
E' stato evidenziato come la letteratura
scientifica medica si sia aperta negli ultimi anni ai temi ambientali.
L’approccio globale alla salute, indica che i determinanti della salute
rilevanti sono la tipologia di sviluppo economico, la urbanizzazione e le
politiche agroalimentari .Importante è poi anche il livello culturale e di
informazione ricevuto sul tema .
Il rapporto con l’ambiente è una delle
determinanti fondamentali dello stato di salute della popolazione. Dalla città
inquinata alla foresta incontaminata, la relazione tra l’individuo e diversi
fattori ambientali può risultare in diversi stati di benessere o di malattia. È
solo tramite l’incrocio tra dati ambientali, territoriali e urbanistici,
epidemiologici così come di altri
indicatori sanitari, demografici, culturali e sociali che si può tracciare, per
una determinata popolazione, una serie di scenari possibili, utili a regolare e
a prevedere, quando necessario, azioni di politica sanitaria che migliorino la
salute della popolazione e limitino i danni derivanti da specifiche componenti
ambientali.
In Italia si trovano 57 SIN (siti più
inquinanti )che dovranno essere bonificati, ma anche riconvertiti. L’intervento
andrebbe effettuato possibilmente con l’impiego delle maestranze formate per
questo compito, con la possibilità non di chiudere e dismettere ma di
riconvertire la produzione inquinante in una a basso o nullo impatto ambientale
e sulla salute pubblica.
L’ambiente può influire indirettamente o
direttamente sulla salute. Può infatti favorire la circolazione di agenti
patogeni e altri fattori biologici, come ad esempio i pollini e altri allergeni,
che colpiscono, quando presenti, la popolazione suscettibile. Può però anche
agire per mezzo di fattori non biologici, come la presenza di contaminanti
chimici e fisici: in questo caso, è più difficile determinare una relazione
causa-effetto e gli studi epidemiologici cercano di descrivere e quantificare i
danni da esposizione, sia acuta che cronica, a diverse sostanze. Infine,
l’ambiente può essere origine di incidenti e invalidità quando, sul lavoro come
sulla strada, non vengano osservate adeguate misure di sicurezza e protezione
delle persone.
I cittadini apprendono dai
giornali notizie fra loro contrastanti circa lo stato di salute del nostro
pianeta e l’influenza che paiono avere sulla nostra salute una serie di
sostanze che penetrano nel nostro corpo perché inalate, mangiate, bevute o
anche solo per contatto diretto. Cosa c’è di vero su quanto si dice sugli
inceneritori o sulla nocività delle
discariche abusive o autorizzate, ad esempio, ed ancora se il fumo di sigaretta
fa male, il prodotto gassoso del traffico veicolare o quelli dei camini ci
lascia indenni? Nelle centraline per il
rilevamento degli inquinanti gassosi del traffico, vengono testate le sostanze
giuste o vi è un inutile spreco di soldi pubblici? Cosa si fa per le micro
polveri e le nano particelle ad esempio? Grandi esponenti del mondo della
scienza affermano senza paura di smentita che gli alimenti che contengono DNA
modificato sono assolutamente innocui , non possono produrre alcuna patologia
ne nel breve-medio o lungo periodo, nel mentre si scopre che il DNA spazzatura
è tutt’altro che inutile.
Sono innumerevoli le sostanze
chimiche oggi immesse nell’aria, di molte non conosciamo la reale pericolosità
o se la conosciamo non sappiamo molto degli effetti sommatori di quando una
decina di questa nuove sostanze vengono miscelate. Ma tutte queste notizie
oltre che alla gente comune, devono arrivare in modo chiaro e documentato al
medico di famiglia una figura fondamentale del Servizio sanitario nazionale,
punto di raccordo tra la scienza ed i cittadini, in grado di tradurre il
linguaggio spesso ermetico della medicina superspecialistica o della biologia
in terminologie più semplici e chiare. Molte troppe, patologie paiono oggi
legate all’inquinamento ambientale, dall’incremento delle allergie, alle
crescenti intolleranze alimentari vere o presunte ma con sensibile incremento
ad esempio di quella da glutine. Ma aumentano anche alcuni tumori ed anche le
forme asmatiche ed altre patologie respiratorie sono in aumento. Certamente
aver affinato la tecnica diagnostica e le numerose campagne di screening hanno
aumentato la sensibilità e la possibilità di identificazione di molte patologie
con una diagnosi più precoce e spesso una terapia più efficace.
Occorre saper vivere in ambienti
salubri siano essi lavorativi o di vita e vivere secondo stili di vita che
possono prevenire molte malattie. C’è dunque molto bisogno di Prevenzione per
non ammalarsi. Come sosteneva il compianto Lorenzo Tomatis “gli inquinanti non
restano confinati alle industrie che li producono ma si spalmano nella società
e non cambiano a seconda della latitudine”.
Dunque occorre comunicare e
informare nel modo più verificato e chiaro possibile, anche grazie ai “nuovi
media”. Il clima e le sue evidenti variazioni in senso tropicale, è alla base
di diversi disturbi cardio e
cerebrovascolari, influisce sullo sviluppo di focolai infettivi favoriti dal
caldo, su patologie dermatologiche.
L’educazione e la comunicazione
ambientale hanno una loro storia. Con la dichiarazione di Stoccolma del 1972 la
comunità internazionale sancì l’importanza dell’educazione e della
comunicazione ambientale. Nel trattato di Maastricht si affronta il tema
dell’informazione ambientale come azione di prevenzione. Diventa così
fondamentale la gestione del rischio. Comunicare un rischio legato ad un
problema sanitario o ambientale o ad un
allarme sociale non è solo la mera informazione ovvero il trasferire notizie da
un soggetto a più soggetti contemporaneamente, non è solo divulgazione; la
comunicazione del rischio prevede un’azione di feedback tra l’emittente ed il
ricevente. Vi è poi un pericolo ancora più subdolo che è quello di non
comunicare , ad esempio alla classe medica, la sospetta nocività di alcune
sostanze sin quando non si sia evidenziato un rischio certo, uno stretto
rapporto causa-effetto, salvo poi precipitose marce indietro e smentite o
confuse azioni di intervento. E’ stato così per molte sostanze utilizzate
nell’industria e nell’edilizia ed anche in altri campi. Ricordiamo tutti
l’esempio dell’Amianto oggi ancora estratto e lavorato in diversi paesi del
mondo nonostante tutte le evidenze scientifiche sulla sua nocività.
A volte poi si tende ad
enfatizzare un problema per evitare di parlare troppo di qualcos’altro che si
vuole il più possibile mettere a tacere. Ben sottolineava questo aspetto il
prof.Lorenzo Tomatis nel suo ultimo libro: “L’ombra del dubbio”a proposito
della discussione tra nocività del fumo di sigaretta e pericolosità dell’
amianto. Forse anche oggi potremmo tentare di fare degli esempi analoghi
parlando di nocività dei campi elettromagnetici generati da tralicci dell’alta
tensione, parabole ed antenne per la telefonia e la comunicazione satellitare
ed i telefoni cellulari . In un caso studi indipendenti avrebbero evidenziato
dei rischi certi per la salute nell’altro si sospettano fortemente pericoli ma
mancano ancora evidenze definitive. Intanto si pongono tralicci sopra scuole,
asili nido, pensionati e case e si continuano a consumare decine di ore al mese
in lunghe conversazioni al telefono cellulare, con record di consumi-acquisti
dell’ Italia, in Europa. Una piccola ma già utile proposta potrebbe essere
quella di consigliare l’uso dell’auricolare non solo quando ci si pone alla
guida di un’autovettura, ad esempio. E che dire poi sulla presenza di una
sostanza radioattiva e cancerogena come il polonio nelle sigarette o del radon
presente nelle nostre case e che è noto per essere la seconda causa al mondo di
morte per il cancro ai polmoni. Tutto tace o se ne parla poco ed in contesti
ristretti, ma gli studi ci sono e molto seri e documentati e vanno avanti. La
missione dunque è quella di aumentare la partecipazione attiva e consapevole
della popolazione senza gettare il panico con allarmi ingiustificati ma neanche
tacendo. Le api scompaiono, è colpa dei pesticidi vecchi e nuovi che continuano
ad essere utilizzati in larga quantità in agricoltura o di coltivazioni gm?
Forse la spiegazione sta in entrambi le problematiche ma dobbiamo evitare che
nel dubbio di quale delle due sia più dannosa si opti per una mera ed
inefficace discussione che non porti a drastiche decisioni da parte delle
autorità sanitarie. Occorre inoltre sottolineare come la Repubblica Italiana
preveda la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle
future generazioni; protegge la biodiversita’ e promuove il rispetto degli
animali”. Questo infatti è il testo della riforma costituzionale approvata
dalla commissione Affari costituzionali della Camera ( 21 aprile 2004), che
sancisce la tutela ambientale come principio fondamentale della Costituzione.
Concludo
con una riflessione cara ancora all’oncologo e compianto professor Lorenzo
Tomatis: “le scarse evidenze scientifiche sulla nocività di taluni
inquinanti, sono la reale conseguenza di un ricerca scientifica che non ha
messo in evidenza nulla o la conseguenza di una ricerca sulla loro nocività
quanto meno scarsa ed insufficiente?”
Ricordiamoci tutti che a pagarne il prezzo più alto saranno i nostri figli ed i
nostri nipoti.
Dr.Giorgio
Diaferia M.D.
V.Direttore
Stabilimento di Cure Fisiche
Centro di
Medicina Preventiva e dello Sport UniTo
Coordinatore
VAS Piemonte - Presidente TorinoViva
.
VAS Cuneo ha chiesto ed ottenuto una VIS per Robilante di Franco Dini
Cari amici
in breve vi aggiorno sulla nostra
attività da tempo abbiamo richiesto come VAS una VIS
(Valutazione d'Impatto sulla Salute) per il nostro territorio, dovuto alla
presenza della maggior cementeria d'Italia, nel comune di Robilante ; la
Buzzi-Unicem che funziona anche come inceneritore di una parte
dei nostri rifiuti ; CDR (combustibile derivato dai rifiuti), termine oggi,
sostituito da CSS (combutibile solido
secondario)
come sapete la VIS è partita, con la collaborazione
tra la nostra ASL (Dr. Pellegrino) e l'ARPA regionale nella persona del Dr.
Cadum probabilmente i primi risultati ci saranno tra un
anno inolte nell'ultima Conferenza dei Servizi la Buzzi
Unicem si era mostrata disponibile a finanziare uno Studio sulla presenza di
Diossina nelle Puerpere. Inizialmente si pensava di farlo ricercando nel latte
delle puerpere la Diossina, ma come la maggior parte degli studi
internazionali sono sul sangue, si è deciso de fare la ricerca
delle Diossine sul sangue delle puerpere. il contributo della Buzzi sarà dato al Comune di
Robilante
cosi tra un mese si farà una Conferenza
Stampa da parte dell'ASL, Buzzi-Unicem, Comunità Montana e Comune di
Robilante, per informare sul finanziamento e su il progetto dello Studio
sulla ricerca di Diossine nel sangue delle puerpere sul nostro
territorio.Attendiamo fiducciosi nel buon esito dello Studio
cosi come nel proseguo della VIS in qualche modo come VAS abbiamo contribuito alla
realizzazione di questi progetti necessari per garantire lo stato di salute
della popolazione
giovedì 27 settembre 2012
lunedì 24 settembre 2012
domenica 23 settembre 2012
giovedì 20 settembre 2012
martedì 18 settembre 2012
sabato 15 settembre 2012
mercoledì 12 settembre 2012
Nuove accuse a cellulari e cordless, fino a +5 volte rischi cervello
Milano,
11 set. (Adnkronos Salute) - Telefoni cellulari e cordless tornano sul banco
degli imputati. Un nuovo lavoro degli scienziati svedesi guidati da Lennart
Hardell, del Dipartimento di oncologia dell'ospedale universitario di Örebro, ha
calcolato che usare per più di 10 anni telefonini o apparecchi senza fili,
appoggiati sempre allo stesso orecchio, moltiplica da 3 a 5 volte e mezzo il
rischio di ammalarsi di glioma, una forma di cancro al cervello. Secondo la
ricerca, pubblicata su 'Pathophysiology', il pericolo è massimo per gli
adolescenti, cresce con l'aumentare delle ore d'impiego ed è maggiore se il
telefono viene usato sempre dallo stesso lato. Infine, sempre secondo le
conclusioni del team scandinavo, la probabilità di sviluppare tumori cerebrali
associati a cellulari e cordless è indipendente dal rischio ereditario e
dall'esposizione a raggi X.
L'ultimo
lavoro pubblicato da Hardell e colleghi, che già in passato hanno messo sotto
accusa i cellulari per possibili danni la salute, raggruppa i risultati ottenuti
in 3 studi tutti dell'équipe svedese. Due hanno incluso persone malate di glioma
ancora in vita, e controlli sani, di età compresa fra 20 e 80 anni. Uno dei due
ha coinvolto pazienti diagnosticati fra il 1 gennaio 1997 e il 30 giugno 2000,
l'altro persone che avevano ricevuto la diagnosi tra il 1 luglio 2000 e il 31
dicembre 2003. Il terzo studio ha riguardato invece persone decedute per tumori
cerebrali maligni, e controlli morti per altre cause.
Questi
i risultati: usare telefoni cellulari per più di 10 anni, dallo stesso lato
della testa, aumenta il rischio glioma di 2,9 volte. E con lo stesso utilizzo di
telefoni cordless, il pericolo di ammalarsi cresce di 3,8 volte. Le probabilità
di tumore, spiegano gli studiosi, aumenta in modo statisticamente significativo
con l'uso cumulativo di telefoni wireless per 100 ore e per ogni anno in più di
utilizzo. Per quanto riguarda il rischio di gliomi di alto grado, l'uso di
cellulari allo stesso orecchio per oltre 10 anni produce un aumento di 3,9 volte
del pericolo di cancro al cervello; e il rischio cresce di 5,5 volte usando il
cordless.
Un
Dna predisponente (cioè avere precedenti di malattia in famiglia) aumenta il
rischio glioma di 3,4 volte, mentre l'esposizione ai raggi X lo fa crescere di
1,3 volte. Ma il pericolo legato all'uso di telefonini e cordless - sentenziano
gli autori - risulta indipendente dal ruolo dei geni, come pure dall'esposizione
ai raggi X.
sabato 8 settembre 2012
venerdì 7 settembre 2012
Cos'è Tv Popolare oggi
L'Associazione TV POPOLARE e' nata a Milano nel 2010, fortemente voluta
da un gruppo di cittadini e associazioni con l'idea di formare un nuovo
modello di televisione partecipata.
L'obiettivo e' formare un intero canale televisivo multipiattaforma
(digitale terrestre, satellite e web) governato e democraticamente
deciso dai cittadini.
Partendo dalla suggestione dei "gruppi d'acquisto" solidali e sul
crowdfoun-ding (finanziamento dal basso) attraverso una
sottoscrizione annua i liberi cittadini diventeranno editori di una
nuova tv (popolare appunto) i cui contenuti e format saranno votati
grazie a referendum dei soci e sponsorizzati da associazioni no profit e
imprese etiche.
E' un sogno? No, e' futuro prossimo....
mercoledì 5 settembre 2012
domenica 2 settembre 2012
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