Le Linee Guida sulla qualità dell’aria dell’OMS rappresentano il più autorevole
documento a livello internazionale per la valutazione degli effetti
dell’inquinamento dell’aria sulla salute e contengono raccomandazioni sui
livelli di concentrazione dei diversi inquinanti. In esse si precisa che è
possibile avere una relazione quantitativa tra i livelli di inquinamento e i
danni alla salute umana in termini di incremento di mortalità e di aumento di
patologie di natura respiratoria,cardiovascolare, dismetabolica e tumorale.
Nel mondo il 24% delle malattie e il 23% delle morti
sono stati attribuiti ai fattori ambientali, che causano nei bambini più di un
terzo delle patologie. Purtroppo, per ora, la scienza non è ancora in grado di
dimostrare un nesso causale certo tra incremento dell’1% del diabete legato
alla presenza di elevate concentrazioni nell’aria di polveri da 2.5 micron( 2
,5 milionesimi di millimetro) o un chiaro collegamento tra alti livelli di
Biossido di Azoto ed il cancro alla mammella per le donne, ma si stanno
svolgendo serie ricerche.
Anche livelli minimi di inquinanti sono dannosi per la
nostra salute così come non esiste un livello di soglia al di sotto del quale
le sostanze cancerogene certe non siano pericolose per la nostra salute
pertanto benzene,amianto, diossina, metalli pesanti ed altre sostanze presenti
nell’aria, nell’acqua o in entrambi sono dei killer certi per la nostra salute.
Bassi livelli di inquinamento atmosferico sono stati correlati a una gamma di
effetti dannosi per la salute, con la capacità di passare da un organismo
all’altro attraverso il sangue o l’allattamento(Diossine).
La possibilità di ammalarsi di tumore nel Mondo,
nonostante le politiche di prevenzione ed i passi avanti importanti della
medicina e della chirurgia, è aumentata. In particolare sono in aumento i
tumori della tiroide ( ancora un regalo di Chernobyl), dei testicoli, della
mammella, del colon, della prostata e della cute. In Piemonte poi uno dei lati
terminali della Pianura Padana, il capoluogo detiene da anni la maglia nera per
l’inquinamento, palleggiandosela con altre 2 o 3 città. Qui paghiamo tassi di
mortalità particolarmente elevati rispetto all’Amianto grazie alla sua
lavorazione nello stabilimento Eternit di Casale Monferrato (AL). Negli anni
dal 1950 al 1990 le nostre città si sono riempite di questa sostanza, duttile,
facilmente lavorabile, poco costosa, con ottime capacità isolanti ed ignifughe.
Ora dopo circa 20 anni dal termine della sua lavorazione in Italia le sue terribili
conseguenze ci vengono a ricordare di quanto siamo stati improvvidi e
disattenti, mentre attendiamo il picco di mortalità tra il 2015 ed il 2020.
E' stato evidenziato come la letteratura
scientifica medica si sia aperta negli ultimi anni ai temi ambientali.
L’approccio globale alla salute, indica che i determinanti della salute
rilevanti sono la tipologia di sviluppo economico, la urbanizzazione e le
politiche agroalimentari .Importante è poi anche il livello culturale e di
informazione ricevuto sul tema .
Il rapporto con l’ambiente è una delle
determinanti fondamentali dello stato di salute della popolazione. Dalla città
inquinata alla foresta incontaminata, la relazione tra l’individuo e diversi
fattori ambientali può risultare in diversi stati di benessere o di malattia. È
solo tramite l’incrocio tra dati ambientali, territoriali e urbanistici,
epidemiologici così come di altri
indicatori sanitari, demografici, culturali e sociali che si può tracciare, per
una determinata popolazione, una serie di scenari possibili, utili a regolare e
a prevedere, quando necessario, azioni di politica sanitaria che migliorino la
salute della popolazione e limitino i danni derivanti da specifiche componenti
ambientali.
In Italia si trovano 57 SIN (siti più
inquinanti )che dovranno essere bonificati, ma anche riconvertiti. L’intervento
andrebbe effettuato possibilmente con l’impiego delle maestranze formate per
questo compito, con la possibilità non di chiudere e dismettere ma di
riconvertire la produzione inquinante in una a basso o nullo impatto ambientale
e sulla salute pubblica.
L’ambiente può influire indirettamente o
direttamente sulla salute. Può infatti favorire la circolazione di agenti
patogeni e altri fattori biologici, come ad esempio i pollini e altri allergeni,
che colpiscono, quando presenti, la popolazione suscettibile. Può però anche
agire per mezzo di fattori non biologici, come la presenza di contaminanti
chimici e fisici: in questo caso, è più difficile determinare una relazione
causa-effetto e gli studi epidemiologici cercano di descrivere e quantificare i
danni da esposizione, sia acuta che cronica, a diverse sostanze. Infine,
l’ambiente può essere origine di incidenti e invalidità quando, sul lavoro come
sulla strada, non vengano osservate adeguate misure di sicurezza e protezione
delle persone.
I cittadini apprendono dai
giornali notizie fra loro contrastanti circa lo stato di salute del nostro
pianeta e l’influenza che paiono avere sulla nostra salute una serie di
sostanze che penetrano nel nostro corpo perché inalate, mangiate, bevute o
anche solo per contatto diretto. Cosa c’è di vero su quanto si dice sugli
inceneritori o sulla nocività delle
discariche abusive o autorizzate, ad esempio, ed ancora se il fumo di sigaretta
fa male, il prodotto gassoso del traffico veicolare o quelli dei camini ci
lascia indenni? Nelle centraline per il
rilevamento degli inquinanti gassosi del traffico, vengono testate le sostanze
giuste o vi è un inutile spreco di soldi pubblici? Cosa si fa per le micro
polveri e le nano particelle ad esempio? Grandi esponenti del mondo della
scienza affermano senza paura di smentita che gli alimenti che contengono DNA
modificato sono assolutamente innocui , non possono produrre alcuna patologia
ne nel breve-medio o lungo periodo, nel mentre si scopre che il DNA spazzatura
è tutt’altro che inutile.
Sono innumerevoli le sostanze
chimiche oggi immesse nell’aria, di molte non conosciamo la reale pericolosità
o se la conosciamo non sappiamo molto degli effetti sommatori di quando una
decina di questa nuove sostanze vengono miscelate. Ma tutte queste notizie
oltre che alla gente comune, devono arrivare in modo chiaro e documentato al
medico di famiglia una figura fondamentale del Servizio sanitario nazionale,
punto di raccordo tra la scienza ed i cittadini, in grado di tradurre il
linguaggio spesso ermetico della medicina superspecialistica o della biologia
in terminologie più semplici e chiare. Molte troppe, patologie paiono oggi
legate all’inquinamento ambientale, dall’incremento delle allergie, alle
crescenti intolleranze alimentari vere o presunte ma con sensibile incremento
ad esempio di quella da glutine. Ma aumentano anche alcuni tumori ed anche le
forme asmatiche ed altre patologie respiratorie sono in aumento. Certamente
aver affinato la tecnica diagnostica e le numerose campagne di screening hanno
aumentato la sensibilità e la possibilità di identificazione di molte patologie
con una diagnosi più precoce e spesso una terapia più efficace.
Occorre saper vivere in ambienti
salubri siano essi lavorativi o di vita e vivere secondo stili di vita che
possono prevenire molte malattie. C’è dunque molto bisogno di Prevenzione per
non ammalarsi. Come sosteneva il compianto Lorenzo Tomatis “gli inquinanti non
restano confinati alle industrie che li producono ma si spalmano nella società
e non cambiano a seconda della latitudine”.
Dunque occorre comunicare e
informare nel modo più verificato e chiaro possibile, anche grazie ai “nuovi
media”. Il clima e le sue evidenti variazioni in senso tropicale, è alla base
di diversi disturbi cardio e
cerebrovascolari, influisce sullo sviluppo di focolai infettivi favoriti dal
caldo, su patologie dermatologiche.
L’educazione e la comunicazione
ambientale hanno una loro storia. Con la dichiarazione di Stoccolma del 1972 la
comunità internazionale sancì l’importanza dell’educazione e della
comunicazione ambientale. Nel trattato di Maastricht si affronta il tema
dell’informazione ambientale come azione di prevenzione. Diventa così
fondamentale la gestione del rischio. Comunicare un rischio legato ad un
problema sanitario o ambientale o ad un
allarme sociale non è solo la mera informazione ovvero il trasferire notizie da
un soggetto a più soggetti contemporaneamente, non è solo divulgazione; la
comunicazione del rischio prevede un’azione di feedback tra l’emittente ed il
ricevente. Vi è poi un pericolo ancora più subdolo che è quello di non
comunicare , ad esempio alla classe medica, la sospetta nocività di alcune
sostanze sin quando non si sia evidenziato un rischio certo, uno stretto
rapporto causa-effetto, salvo poi precipitose marce indietro e smentite o
confuse azioni di intervento. E’ stato così per molte sostanze utilizzate
nell’industria e nell’edilizia ed anche in altri campi. Ricordiamo tutti
l’esempio dell’Amianto oggi ancora estratto e lavorato in diversi paesi del
mondo nonostante tutte le evidenze scientifiche sulla sua nocività.
A volte poi si tende ad
enfatizzare un problema per evitare di parlare troppo di qualcos’altro che si
vuole il più possibile mettere a tacere. Ben sottolineava questo aspetto il
prof.Lorenzo Tomatis nel suo ultimo libro: “L’ombra del dubbio”a proposito
della discussione tra nocività del fumo di sigaretta e pericolosità dell’
amianto. Forse anche oggi potremmo tentare di fare degli esempi analoghi
parlando di nocività dei campi elettromagnetici generati da tralicci dell’alta
tensione, parabole ed antenne per la telefonia e la comunicazione satellitare
ed i telefoni cellulari . In un caso studi indipendenti avrebbero evidenziato
dei rischi certi per la salute nell’altro si sospettano fortemente pericoli ma
mancano ancora evidenze definitive. Intanto si pongono tralicci sopra scuole,
asili nido, pensionati e case e si continuano a consumare decine di ore al mese
in lunghe conversazioni al telefono cellulare, con record di consumi-acquisti
dell’ Italia, in Europa. Una piccola ma già utile proposta potrebbe essere
quella di consigliare l’uso dell’auricolare non solo quando ci si pone alla
guida di un’autovettura, ad esempio. E che dire poi sulla presenza di una
sostanza radioattiva e cancerogena come il polonio nelle sigarette o del radon
presente nelle nostre case e che è noto per essere la seconda causa al mondo di
morte per il cancro ai polmoni. Tutto tace o se ne parla poco ed in contesti
ristretti, ma gli studi ci sono e molto seri e documentati e vanno avanti. La
missione dunque è quella di aumentare la partecipazione attiva e consapevole
della popolazione senza gettare il panico con allarmi ingiustificati ma neanche
tacendo. Le api scompaiono, è colpa dei pesticidi vecchi e nuovi che continuano
ad essere utilizzati in larga quantità in agricoltura o di coltivazioni gm?
Forse la spiegazione sta in entrambi le problematiche ma dobbiamo evitare che
nel dubbio di quale delle due sia più dannosa si opti per una mera ed
inefficace discussione che non porti a drastiche decisioni da parte delle
autorità sanitarie. Occorre inoltre sottolineare come la Repubblica Italiana
preveda la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle
future generazioni; protegge la biodiversita’ e promuove il rispetto degli
animali”. Questo infatti è il testo della riforma costituzionale approvata
dalla commissione Affari costituzionali della Camera ( 21 aprile 2004), che
sancisce la tutela ambientale come principio fondamentale della Costituzione.
Concludo
con una riflessione cara ancora all’oncologo e compianto professor Lorenzo
Tomatis: “le scarse evidenze scientifiche sulla nocività di taluni
inquinanti, sono la reale conseguenza di un ricerca scientifica che non ha
messo in evidenza nulla o la conseguenza di una ricerca sulla loro nocività
quanto meno scarsa ed insufficiente?”
Ricordiamoci tutti che a pagarne il prezzo più alto saranno i nostri figli ed i
nostri nipoti.
Dr.Giorgio
Diaferia M.D.
V.Direttore
Stabilimento di Cure Fisiche
Centro di
Medicina Preventiva e dello Sport UniTo
Coordinatore
VAS Piemonte - Presidente TorinoViva
.
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