venerdì 14 dicembre 2012

BERLUSCONI DI NUOVO IN CAMPO? DI ALFIERO GRANDI



Berlusconi è di nuovo in campo. Sembra un incubo, purtroppo è realtà. Occorre fare un discorso di verità, anche se può non essere gradito. Se la “mummia” ritorna, come ha titolato Liberation, malgrado il disastro che ha lasciato, qualche interrogativo bisogna pur porselo.
Pensare di depotenziare Berlusconi, e il berlusconismo, solo con una fase politica come quella rappresentata dal Governo Monti si sta rivelando un’illusione. Prima o poi il problema doveva ripresentarsi, perché l’unico modo per averne ragione è battere politicamente il berlusconismo con il voto. Berlusconi non ha più nulla da perdere e ha ricondotto alla sudditanza i suoi seguaci riottosi. In verità non hanno combattuto più di tanto. Quelli che nel Pdl non hanno ancora piegato la testa sono davvero pochini.
Risolvere il problema un anno fa con le elezioni sarebbe stato preferibile, perché l’Italia era in gravi difficoltà a causa del Governo Berlusconi e le sue responsabilità erano limpide ed evidenti. Oggi il “grande mentitore” cercherà di addebitare al Governo Monti anche responsabilità che sono solo sue, creando una cortina di confusione che come sappiamo è in grado di creare. Questo pericolo è reale, non tanto perché il Pdl possa prevalere alle prossime elezioni, quanto perché, come scrive D’Alimonte, può tentare di realizzare un risultato al Senato tale da tenere sotto ricatto la maggioranza parlamentare che il centrosinistra potrebbe conquistare alla Camera, e di conseguenza l’Italia e l’Europa.
Questo scenario va evitato ad ogni costo.
Per evitarlo occorre realizzare alcune condizioni.
La prima è chiarire bene che l’alternativa politica a Berlusconi non è Monti, ma la candidatura del centrosinistra che ha vinto le primarie. Se così non fosse la disaffezione potrebbe crescere ulteriormente.
Non è necessario essere fanatici delle primarie, su cui invece è legittimo mantenere riserve e dubbi, per riconoscere che la candidatura che esse hanno espresso è la più forte oggi in campo. Soprattutto è curioso che a sinistra malgrado una tradizione culturale che ha saputo guardare con attenzione alle iniziative di massa - per capirne la portata - resista un certo grado di sottovalutazione del peso e della forza della partecipazione di milioni di persone alle primarie. Se poi si considera che qualche difficoltà organizzativa c’è stata, la partecipazione è ancora più importante perché non è stata così fluida come avrebbe potuto essere.
E’ utile ricordare che tra le ragioni del risultato, per certi versi sorprendente, dei referendum del giugno 2011 ci sono stati tra 3 e 4 milioni di militanti attivi, più o meno come alle primarie.
La seconda è cercare di costruire uno schieramento sufficientemente ampio da non lasciare dubbi sul risultato delle prossime elezioni e quindi da far fallire l’azione dei “guastatori” berlusconiani. Il problema non è solo chiudere definitivamente la partita con la fin troppo lunga fase berlusconiana, che pure non è questione da poco, ma potere affrontare con la forza necessaria le sfide che il futuro Governo dovrà affrontare.
Sembrano esserci atteggiamenti paralleli che finiscono con il convergere nel non creare il necessario allargamento dello schieramento, politico e sociale. Forse è utile chiarire che la convergenza può avere forme diverse, dalla partecipazione alla stessa alleanza o all’avvio di un confronto che permetta un confronto programmatico positivo e la soluzione del diritto di tribuna, quando è necessario. Un dialogo tra il Governo ed altre posizioni di sinistra può essere utile per il futuro.
Il compito del Governo che verrà non sarà affatto semplice. Non potrà limitarsi a fare “i compiti a casa” dettati da altri, che è forse il limite più serio del Governo Monti, ma dovrà iniziare a rimuovere la camicia di forza che sta provocando nel nostro paese recessione e disoccupazione. Guai a sottovalutare la capacità di Berlusconi di imbrogliare le carte su questo punto. L’alternativa all’affermazione che il paese sta male di Berlusconi non è dire che invece sta bene, perché non è così. Se la situazione oggi è grave è anzitutto per sua responsabilità e lui non ha soluzioni credibili perché ha accettato tutti i diktat europei pur di galleggiare. L’idea di affrontare la campagna elettorale in difensiva, trincerandosi semplicemente dietro l’agenda Monti sarebbe un grave errore, perché non è un’alternativa al berlusconismo. Il centro sinistra deve affrontare prove dure e difficili ma in grado di fare uscire l’Italia da questa spirale negativa di austerità/recessione.
Per realizzare questa proposte occorre uno schieramento di centrosinistra forte, largo e socialmente sostenuto, altrimenti diventerà una guerra di parole e sul terreno delle chiacchiere Berlusconi ha già dimostrato di essere un cacciaballe di vaglia.
Le prossime elezioni possono scrivere la parola fine su questa infausta epoca oppure l’Italia potrebbe continuare nel lento scivolamento verso il fondo.
Vale la pena di impegnarsi per chiudere questa epoca. Per questo non sarebbe male che il nucleo di centrosinistra che si è impegnato nelle primarie si rivolgesse apertamente alle soggettività politiche che fin qui hanno preferito restarne fuori e che nemmeno l’appeal di Vendola ha attratto al voto nelle primarie. La carta da cui partire per elaborare un programma di Governo chiaro c’è. Le regole di comportamento pure. All’epoca dell’Unione non c’erano. Qualche punto di programma più chiaro non guasterebbe, in particolare per far capire come si realizzerà la svolta in materia di sviluppo e di occupazione. In particolare chiarendo che dire sviluppo non vuol dire tornare al passato ma semmai mettere al centro ambiente, sostenibilità, messa in sicurezza del territorio, delle scuole, degli ospedali, ecc. Tutti obiettivi che creano occupazione, in particolare per i giovani.
Le nuove aggregazioni, se vi saranno, si misureranno o no con l’esigenza di un’alternativa politica ?
Qualcuno non vorrà impegnarsi, preferirà insistere in una splendida solitudine ? Se  è così sbaglia, non è certo questa la fase per uno splendido isolamento. Soprattutto il centro sinistra delle primarie deve impegnarsi per tentare di rimuovere le scorie che ostruiscono i rapporti, che impediscono di costruire quello che sarebbe utile per il paese. Pensare di risolvere il problema coltivando alleanze con i centristi vuol dire soltanto rimettere in gioco la possibilità di insistere sulla ricandidatura di Monti quando è già in campo un’altra candidatura sostenuta da una notevole partecipazione.  Questo è oggi il vero problema. Sull’altro versante ci sono differenze senza dubbio rilevanti ma le distanze non sono maggiori di quelle con chi pensa che l’austerità è tutto e sviluppo e occupazione prima o poi arriveranno come sua conseguenza o che mantiene atteggiamenti passatisti sui diritti civili.
Occorre un Governo che agisca in Europa e in Italia per rimuovere ostacoli, vincoli e sia in grado di liberare energie positive. In altre parole c’è bisogno di un ritorno della politica. Se questo avverrà, ci sarà il tempo anche per esercitare un pungolo critico sulla futura maggioranza, senza mai dimenticare che il suo compito è portarci lontano da dove ci aveva gettato Berlusconi e da cui Monti non ci ha allontanato a sufficienza.
 

mercoledì 28 novembre 2012

Monti e riforma SSN considerazioni di Franco Dini VAS Cuneo



Cari amici
dicevo ieri sulle parole di Monti rispetto alla spesa sanitaria
che oltre agli sprechi evidenti non è con tagli e specie tagli lineari
quelli che porteranno a migliorare il nostro SSN
diventa indispensabile modificare la struttura gestionale stessa
(invadenza dei partiti come spartizione di potere) e diventa
inderogabile un'altro approccio sanitario
diventa indispensabile ridefinire termini e obbiettivi come quelli di
Prevenzione della malattia
e ancora meglio andare verso una Promozione di Salute
in questo senso vi invio questi siti dove si parla di uno Studio Europeo
: APHEKOM su ambiente e salute
che penso sia passato in sordina (come tutte le cose importanti)

come vedete dallo Studio Aphekom, esiste un'altro modo di risparmiare
risorse senza tagli...................
questo dovrebbe essera un argomento sul quale ogni partito politico
dovrebbe esprimere un giudizio chiaro e netto sulla sanità in Italia

I politici discutono di problemi autorefenenziali............non dei
problemi del paese e della gente
L'ILVA di Taranto è l'esempio del fallimento delle istituzioni
(provincia, asl, arpa) e dei politici responsabili
cercare degli attenuanti per l'ILVA significa non voler vedere le cose
come stanno, la realtà italiana in faccia
in questo caso, i nodi sono arrivati al pettine..........come direbbe
Bersani............

fate una lettura attenta :

http://gogreen.virgilio.it/news/ambiente-energia/studio-ue-roma-1278-morti-in-meno-con-smog-entro-i-limiti.html

http://www.worldwewant.org/2012/06/20/il-progetto-europeo-aphekom-sugli-impatti-sulla-salute/

http://www.romatoday.it/cronaca/aphekom-danni-inquinamento-roma.html

http://www.arpat.toscana.it/notizie/notizie-brevi/2011/il-progetto-aphekom-sugli-impatti-sulla-salute-ed-i-costi-dellinquinamento-atmosferico-nelle-citta-europee/?searchterm=None

tanti saluti a tutti

Franco Dini VAS Cuneo

Contrariamente a quanto riportato dai media, il Presidente ha voluto attirare l’attenzione sulle sfide cui devono far fronte i sistemi sanitari per contrastare l’impatto della crisi. Ciò vale, peraltro, per tutti i settori della pubblica amministrazione. Le soluzioni ci sono, e vanno ricercate attraverso una diversa organizzazione più efficiente, più inclusiva e più partecipata dagli operatori del settore. Le garanzie di sostenibilità del servizio sanitario nazionale non vengono meno. Per il futuro è però necessario individuare e rendere operativi modelli innovativi di finanziamento e organizzazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie.In sintesi, il Presidente non ha messo in questione il finanziamento pubblico del sistema sanitario nazionale, bensì, riferendosi alla sostenibilità futura, ha posto l’interrogativo sull’opportunità di affiancare al finanziamento a carico della fiscalità generale forme di finanziamento integrativo. Inoltre, egli ha voluto sollecitare la mobilitazione di tutti gli addetti ai lavori, così come degli utenti e dei cittadini, per una modernizzazione e un uso più razionale delle risorse.Di seguito le parole pronunciate dal Presidente per video-conferenza (estratto della trascrizione)“Abbiamo la consapevolezza di vivere un momento difficile. La crisi ha colpito tutti e ha impartito lezioni a tutti. E' importante riflettere sulle lezioni impartite dalla crisi. Il campo medico non è un'eccezione. Le proiezioni di crescita economica e quelle di invecchiamento della popolazione mostrano che la sostenibilità futura dei sistemi sanitari - incluso il nostro servizio sanitario nazionale, di cui andiamo fieri e di cui il Ministro Balduzzi, che tanto incisivamente lavora per migliorarlo ulteriormente, è giustamente fiero - potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento e di organizzazione dei servizi e delle prestazioni. La posta in palio è chiaramente altissima e anche l'innovazione medico-scientifica, soprattutto nella fase di “industrializzazione”, deve partecipare attivamente alla sfida considerando il parametro della costo-efficacia un parametro di valutazione non più residuale, bensì di importanza critica.”

domenica 28 ottobre 2012

Italia Inquinata: Lavoro al posto della Salute?

ROMA NASCONO "GLI ECOLOGISTI EUROPEI"

In una partecipata assemblea Nazionale, con rappresentanti da oltre 15 Regioni Italiane si è svolta ieri a Roma presso l'Hotel Massimo D'Azeglio quella che si potrebbe definire la riunione dell'addio ad API. Presente anche il Presidente Alessandri, della Commissione Ambiente della Camera, tutti gli interventi, sia dei tecnici come Marco Gisotti che ha ribadito le mille opportunità di formazione e di lavoro che il settore del green job offre, sia dei politici auspicherebbero un passo in avanti di Alleanza Ecologica con un nuovo nome, un programma di proposte concrete verso l'ecologismo ragionato della società. E' stato poi proposto un nuovo simbolo da Giovanni Di Giulio della Basilicata che verrà ora elaborato dai grafici e che potrebbe diventare la bandiera del nuovo movimento ecologista, proiettato in una dimensione europea.
Gli Ecologisti del fare e del Buon Governo, questo lo slogan riassuntivo

giovedì 4 ottobre 2012

Tumori dell’infanzia: triste record mondiale dell’Italia da Franco Dini





Il problema delle polveri sottili in eccesso nell'aria non riguarda più soltanto i grandi centri urbani. Sono 44 le città italiane con più di 35 giorni l'anno di superamento delle soglie di concentrazione nell'aria di PM10, ozono e altre molecole generate dalla combustione di derivati del petrolio. In testa alla classifica delle città più inquinate ci sono Torino, 118 giorni, poi Milano, 103 e Verona (98). Gli effetti di questi dati si riscontrano in molti studi, particolarmente rilevanti sono i danni subiti dai bambini. Secondo l'Oms, organizzazione mondiale della sanità, l'Italia è il paese al mondo con la maggior incidenza di tumori dell'infanzia, con 175 casi all'anno per milione di abitanti tra 0 e 14 anni. Seguono gli Stati Uniti con 158, Germania con 141 e Francia con 138. La distanza dell'Italia dagli altri paesi, già notevole, è destinata a crescere perché siamo anche la nazione in cui l'incremento è più intenso.
Spiega Franco Scicchitano, presidente della Commissione ambiente dell'ordine nazionale dei biologi: «Centomila sostanze di sintesi potenzialmente cancerogene sono registrate nella sola EU, ma i composti immessi dall'uomo nell'ambiente si contano a milioni. Sconosciuti gli effetti sulla salute per quasi tutti. Manca la ricerca sugli effetti cocktail delle sostanze. Ancora, gli attuali test sulla tossicità raramente includono le funzioni neurocomportamentali. Ed è proprio su questo aspetto che sta emergendo un ulteriore problema causato dall´inquinamento ambientale, la pandemia silente di disturbi mentali infantili».
«Ad esempio - conclude Scicchitano - per alcune forme di autismo e di ritardo mentale è ben chiara la relazione con l´esposizione fetale e nella prima infanzia ad alcuni composti chimici industriali dispersi nell'ambiente. Ma la ricerca scientifica sta anche dimostrando che il mercurio, a bassi livelli di esposizione, può avere effetti sub-clinici, ma tangibili, come una diminuita intelligenza, deficit di attenzione, di coordinazione motoria e aumentata aggressività, con problemi a scuola e diminuita produttività economica da adulti».

ANTROPOS : chi viene voi adesso............

ANTROPOS : chi viene voi adesso............

Città sempre più al centro della sfida ambientale

Città sempre più al centro della sfida ambientale

domenica 30 settembre 2012

Antropos : Turismo e Congressi a Torino

Antropos : Turismo e Congressi a Torino

Ambiente e Salute Informazione e Comunicazione Sicurezza Alimentare (OGM, catena alimentare e non solo) Rumore Lavoro e Ambiente-Salute (dal caso ILVA ai 57 SIN) Inquinamento Urbano Città sane



Le Linee Guida sulla qualità dell’aria dell’OMS rappresentano il più autorevole documento a livello internazionale per la valutazione degli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute e contengono raccomandazioni sui livelli di concentrazione dei diversi inquinanti. In esse si precisa che è possibile avere una relazione quantitativa tra i livelli di inquinamento e i danni alla salute umana in termini di incremento di mortalità e di aumento di patologie di natura respiratoria,cardiovascolare, dismetabolica e tumorale.
Nel mondo il 24% delle malattie e il 23% delle morti sono stati attribuiti ai fattori ambientali, che causano nei bambini più di un terzo delle patologie. Purtroppo, per ora, la scienza non è ancora in grado di dimostrare un nesso causale certo tra incremento dell’1% del diabete legato alla presenza di elevate concentrazioni nell’aria di polveri da 2.5 micron( 2 ,5 milionesimi di millimetro) o un chiaro collegamento tra alti livelli di Biossido di Azoto ed il cancro alla mammella per le donne, ma si stanno svolgendo serie ricerche.
Anche livelli minimi di inquinanti sono dannosi per la nostra salute così come non esiste un livello di soglia al di sotto del quale le sostanze cancerogene certe non siano pericolose per la nostra salute pertanto benzene,amianto, diossina, metalli pesanti ed altre sostanze presenti nell’aria, nell’acqua o in entrambi sono dei killer certi per la nostra salute. Bassi livelli di inquinamento atmosferico sono stati correlati a una gamma di effetti dannosi per la salute, con la capacità di passare da un organismo all’altro attraverso il sangue o l’allattamento(Diossine).
La possibilità di ammalarsi di tumore nel Mondo, nonostante le politiche di prevenzione ed i passi avanti importanti della medicina e della chirurgia, è aumentata. In particolare sono in aumento i tumori della tiroide ( ancora un regalo di Chernobyl), dei testicoli, della mammella, del colon, della prostata e della cute. In Piemonte poi uno dei lati terminali della Pianura Padana, il capoluogo detiene da anni la maglia nera per l’inquinamento, palleggiandosela con altre 2 o 3 città. Qui paghiamo tassi di mortalità particolarmente elevati rispetto all’Amianto grazie alla sua lavorazione nello stabilimento Eternit di Casale Monferrato (AL). Negli anni dal 1950 al 1990 le nostre città si sono riempite di questa sostanza, duttile, facilmente lavorabile, poco costosa, con ottime capacità isolanti ed ignifughe. Ora dopo circa 20 anni dal termine della sua lavorazione in Italia le sue terribili conseguenze ci vengono a ricordare di quanto siamo stati improvvidi e disattenti, mentre attendiamo il picco di mortalità tra il 2015 ed il 2020.
E' stato evidenziato come la letteratura scientifica medica  si sia aperta negli ultimi anni ai temi ambientali. L’approccio globale alla salute, indica che i determinanti della salute rilevanti sono la tipologia di sviluppo economico, la urbanizzazione e le politiche agroalimentari .Importante è poi anche il livello culturale e di informazione ricevuto sul tema .
Il rapporto con l’ambiente è una delle determinanti fondamentali dello stato di salute della popolazione. Dalla città inquinata alla foresta incontaminata, la relazione tra l’individuo e diversi fattori ambientali può risultare in diversi stati di benessere o di malattia. È solo tramite l’incrocio tra dati ambientali, territoriali e urbanistici, epidemiologici  così come di altri indicatori sanitari, demografici, culturali e sociali che si può tracciare, per una determinata popolazione, una serie di scenari possibili, utili a regolare e a prevedere, quando necessario, azioni di politica sanitaria che migliorino la salute della popolazione e limitino i danni derivanti da specifiche componenti ambientali.
In Italia si trovano 57 SIN (siti più inquinanti )che dovranno essere bonificati, ma anche riconvertiti. L’intervento andrebbe effettuato possibilmente con l’impiego delle maestranze formate per questo compito, con la possibilità non di chiudere e dismettere ma di riconvertire la produzione inquinante in una a basso o nullo impatto ambientale e sulla salute pubblica.
L’ambiente può influire indirettamente o direttamente sulla salute. Può infatti favorire la circolazione di agenti patogeni e altri fattori biologici, come ad esempio i pollini e altri allergeni, che colpiscono, quando presenti, la popolazione suscettibile. Può però anche agire per mezzo di fattori non biologici, come la presenza di contaminanti chimici e fisici: in questo caso, è più difficile determinare una relazione causa-effetto e gli studi epidemiologici cercano di descrivere e quantificare i danni da esposizione, sia acuta che cronica, a diverse sostanze. Infine, l’ambiente può essere origine di incidenti e invalidità quando, sul lavoro come sulla strada, non vengano osservate adeguate misure di sicurezza e protezione delle persone.
I cittadini apprendono dai giornali notizie fra loro contrastanti circa lo stato di salute del nostro pianeta e l’influenza che paiono avere sulla nostra salute una serie di sostanze che penetrano nel nostro corpo perché inalate, mangiate, bevute o anche solo per contatto diretto. Cosa c’è di vero su quanto si dice sugli inceneritori o  sulla nocività delle discariche abusive o autorizzate, ad esempio, ed ancora se il fumo di sigaretta fa male, il prodotto gassoso del traffico veicolare o quelli dei camini ci lascia indenni?  Nelle centraline per il rilevamento degli inquinanti gassosi del traffico, vengono testate le sostanze giuste o vi è un inutile spreco di soldi pubblici? Cosa si fa per le micro polveri e le nano particelle ad esempio? Grandi esponenti del mondo della scienza affermano senza paura di smentita che gli alimenti che contengono DNA modificato sono assolutamente innocui , non possono produrre alcuna patologia ne nel breve-medio o lungo periodo, nel mentre si scopre che il DNA spazzatura è tutt’altro che inutile.
Sono innumerevoli le sostanze chimiche oggi immesse nell’aria, di molte non conosciamo la reale pericolosità o se la conosciamo non sappiamo molto degli effetti sommatori di quando una decina di questa nuove sostanze vengono miscelate. Ma tutte queste notizie oltre che alla gente comune, devono arrivare in modo chiaro e documentato al medico di famiglia una figura fondamentale del Servizio sanitario nazionale, punto di raccordo tra la scienza ed i cittadini, in grado di tradurre il linguaggio spesso ermetico della medicina superspecialistica o della biologia in terminologie più semplici e chiare. Molte troppe, patologie paiono oggi legate all’inquinamento ambientale, dall’incremento delle allergie, alle crescenti intolleranze alimentari vere o presunte ma con sensibile incremento ad esempio di quella da glutine. Ma aumentano anche alcuni tumori ed anche le forme asmatiche ed altre patologie respiratorie sono in aumento. Certamente aver affinato la tecnica diagnostica e le numerose campagne di screening hanno aumentato la sensibilità e la possibilità di identificazione di molte patologie con una diagnosi più precoce e spesso una terapia più efficace.
Occorre saper vivere in ambienti salubri siano essi lavorativi o di vita e vivere secondo stili di vita che possono prevenire molte malattie. C’è dunque molto bisogno di Prevenzione per non ammalarsi. Come sosteneva il compianto Lorenzo Tomatis “gli inquinanti non restano confinati alle industrie che li producono ma si spalmano nella società e non cambiano a seconda della latitudine”.
Dunque occorre comunicare e informare nel modo più verificato e chiaro possibile, anche grazie ai “nuovi media”. Il clima e le sue evidenti variazioni in senso tropicale, è alla base di diversi disturbi   cardio e cerebrovascolari, influisce sullo sviluppo di focolai infettivi favoriti dal caldo, su patologie dermatologiche. 
L’educazione e la comunicazione ambientale hanno una loro storia. Con la dichiarazione di Stoccolma del 1972 la comunità internazionale sancì l’importanza dell’educazione e della comunicazione ambientale. Nel trattato di Maastricht si affronta il tema dell’informazione ambientale come azione di prevenzione. Diventa così fondamentale la gestione del rischio. Comunicare un rischio legato ad un problema sanitario o ambientale  o ad un allarme sociale non è solo la mera informazione ovvero il trasferire notizie da un soggetto a più soggetti contemporaneamente, non è solo divulgazione; la comunicazione del rischio prevede un’azione di feedback tra l’emittente ed il ricevente. Vi è poi un pericolo ancora più subdolo che è quello di non comunicare , ad esempio alla classe medica, la sospetta nocività di alcune sostanze sin quando non si sia evidenziato un rischio certo, uno stretto rapporto causa-effetto, salvo poi precipitose marce indietro e smentite o confuse azioni di intervento. E’ stato così per molte sostanze utilizzate nell’industria e nell’edilizia ed anche in altri campi. Ricordiamo tutti l’esempio dell’Amianto oggi ancora estratto e lavorato in diversi paesi del mondo nonostante tutte le evidenze scientifiche sulla sua nocività.
A volte poi si tende ad enfatizzare un problema per evitare di parlare troppo di qualcos’altro che si vuole il più possibile mettere a tacere. Ben sottolineava questo aspetto il prof.Lorenzo Tomatis nel suo ultimo libro: “L’ombra del dubbio”a proposito della discussione tra nocività del fumo di sigaretta e pericolosità dell’ amianto. Forse anche oggi potremmo tentare di fare degli esempi analoghi parlando di nocività dei campi elettromagnetici generati da tralicci dell’alta tensione, parabole ed antenne per la telefonia e la comunicazione satellitare ed i telefoni cellulari . In un caso studi indipendenti avrebbero evidenziato dei rischi certi per la salute nell’altro si sospettano fortemente pericoli ma mancano ancora evidenze definitive. Intanto si pongono tralicci sopra scuole, asili nido, pensionati e case e si continuano a consumare decine di ore al mese in lunghe conversazioni al telefono cellulare, con record di consumi-acquisti dell’ Italia, in Europa. Una piccola ma già utile proposta potrebbe essere quella di consigliare l’uso dell’auricolare non solo quando ci si pone alla guida di un’autovettura, ad esempio. E che dire poi sulla presenza di una sostanza radioattiva e cancerogena come il polonio nelle sigarette o del radon presente nelle nostre case e che è noto per essere la seconda causa al mondo di morte per il cancro ai polmoni. Tutto tace o se ne parla poco ed in contesti ristretti, ma gli studi ci sono e molto seri e documentati e vanno avanti. La missione dunque è quella di aumentare la partecipazione attiva e consapevole della popolazione senza gettare il panico con allarmi ingiustificati ma neanche tacendo. Le api scompaiono, è colpa dei pesticidi vecchi e nuovi che continuano ad essere utilizzati in larga quantità in agricoltura o di coltivazioni gm? Forse la spiegazione sta in entrambi le problematiche ma dobbiamo evitare che nel dubbio di quale delle due sia più dannosa si opti per una mera ed inefficace discussione che non porti a drastiche decisioni da parte delle autorità sanitarie. Occorre inoltre sottolineare come la Repubblica Italiana preveda la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni; protegge la biodiversita’ e promuove il rispetto degli animali”. Questo infatti è il testo della riforma costituzionale approvata dalla commissione Affari costituzionali della Camera ( 21 aprile 2004), che sancisce la tutela ambientale come principio fondamentale della Costituzione.
 Concludo con una riflessione cara ancora all’oncologo e compianto professor Lorenzo Tomatis: “le scarse evidenze scientifiche sulla nocività di taluni inquinanti, sono la reale conseguenza di un ricerca scientifica che non ha messo in evidenza nulla o la conseguenza di una ricerca sulla loro nocività quanto meno scarsa ed insufficiente?” Ricordiamoci tutti che a pagarne il prezzo più alto saranno i nostri figli ed i nostri nipoti.

Dr.Giorgio Diaferia M.D.
V.Direttore Stabilimento di Cure Fisiche
Centro di Medicina Preventiva e dello Sport UniTo
Coordinatore VAS Piemonte - Presidente TorinoViva
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VAS Cuneo ha chiesto ed ottenuto una VIS per Robilante di Franco Dini

Cari amici
in breve vi aggiorno sulla nostra attività da tempo abbiamo richiesto come VAS una VIS (Valutazione d'Impatto sulla Salute) per il nostro territorio, dovuto alla presenza della maggior cementeria d'Italia, nel comune di Robilante ; la Buzzi-Unicem che funziona anche come inceneritore di una parte dei nostri rifiuti ; CDR (combustibile derivato dai rifiuti), termine oggi, sostituito da CSS (combutibile solido secondario)
come sapete la VIS è partita, con la collaborazione tra la nostra ASL (Dr. Pellegrino) e l'ARPA regionale nella persona del Dr. Cadum probabilmente i primi risultati ci saranno tra un anno inolte nell'ultima Conferenza dei Servizi la Buzzi Unicem si era mostrata disponibile a finanziare uno Studio sulla presenza di Diossina nelle Puerpere. Inizialmente si pensava di farlo ricercando nel latte delle puerpere la Diossina, ma come la maggior parte degli studi internazionali sono sul sangue, si è deciso de fare la ricerca delle Diossine sul sangue delle puerpere. il contributo della Buzzi sarà dato al Comune di Robilante
cosi tra un mese si farà una Conferenza Stampa da parte dell'ASL, Buzzi-Unicem, Comunità Montana e Comune di Robilante, per informare sul finanziamento e su il progetto dello Studio sulla ricerca di Diossine nel sangue delle puerpere sul nostro territorio.Attendiamo fiducciosi nel buon esito dello Studio cosi come nel proseguo della VIS in qualche modo come VAS abbiamo contribuito alla realizzazione di questi progetti necessari per garantire lo stato di salute della popolazione