Ci risiamo e non sarà l'ultima volta. Ancora una volta si riaccende
il conflitto tra lavoratori ovvero i sindacati e cittadini,ecologisti e
Procure che denunciano il grave danno ambientale con gravissime ricadute
per la salute legato a talune produzioni industriali, non controllate.
Fabbriche che danno lavoro ma creano morte e malattie per alti livelli
di inquinamento.
Fanghi ricchi di vari tipi di diossine, riversati direttamente in
mare con danni cancerogeni certi poichè appartenenti alla classe 1A
quella delle sostanze che sicuramente causano tumori. Questa sembra
essere la situazione dell'ILVA (ex Italsider) di Taranto. Ma come è
stato possibile? A cosa è servito il miliardo e centomila euro, il 24%
delgli investimenti totali,che sarebbe stato speso dall'azienda tra il
1998 ed il 2011 per la tutela sanitaria ed ambientale? Molti gli
interrogativi glli evidenti mancati controlli e soprattutto come mai non
si è effettuato il trattamento dei fanghi reflui della lavorazione ?.
La paura nei cittadini è sia di aver subito gravi danni alla propria
salute ma anche di perdere il proprio posto di lavoro. Il Presidente
attuale dell'ILVA, Ferrando, l'acciaieria più grande d'Europa, ha già
fatto sapere che il rischio chiusura potrà avere delle conseguenze su
gli altri stabilimenti di Novi Ligure e Genova dove da alcuni anni non
si effettua più la lavorazione a caldo. Il solo Polo di Taranto dà
lavoro ad oltre 20.000 dipendenti, una gran parte residenti in città o
nelle zone limitrofe. Attualmente lo stabilimento è stato dissequestrato
dopo la sentenza dell'8 agosto,della Procura che indaga, ma il GIP ha
bloccato l'attività produttiva: Dunque l'ILVA non chiuderà ma per poter
andare avanti dovrà provvedere al risanamento, processo che sarà
controllato da 3 ingegneri nominati dal GIP. Si dibatte tra emissioni
convogliate al camino E312 rispetto a quelle diffuse.Nel mentre il
Governo Monti affida 336 milioni per la bonifica del sito al
Governatore della Regione Puglia,Niki Vendola.Certo una cifra che
permetterà solo di avviare il piano generale di bonifica ma non di
completarlo. Ben di più dovrà essere stanziato dalla proprietà per la
messa in sicurezza dell'impianto. Nel mentre ci sono i pastori, che
hanno scoperto nel tempo, ma in gravissimo ritardo per la loro salute,
che i propri greggi erano contaminati dalla diossina con picchi nelle
carni pari a 114 picogrammi (tolleranza a 6pcg) Animali contaminati che
fanno pensare, ad esempio al Il Poligono sperimentale interforze del
Salto di Quirra in Sardegna con alti livelli di linfomi tra le persone,
greggi ammalati ed abbattuti. Ma i parallelismi potrebbero essere assai
più numerosi, con un grande distinguo però : in Sardegna esiste un
gravissimo danno sanitario, con malformazioni nei bambini e
contaminazione ambientale diffusa , ma non ci sono migliaia di operai da
difendere e sindacati inferociti. Un elemento che con l'approssimarsi
del voto fa scatenare anche le varie forze politiche ed in particolare
Pd e PdL. Altre forze come l'IDV difendono invece la magistratura, non
tanto per la tutela della salute, ma perchè ciò che decidono i giudici
non deve mai essere messo in discussione, mentre "errare humanum
est....". Ed i giudici sull'ILVA hanno perfettamente ragione nel
bloccare la produzione a caldo dell'acciaio.E' la terra ad essere
contaminata con tutto quello che ci cresce sopra, ma anche l'aria e
l'acqua, un vero disastro ambientale e sanitario !. Un'altra
preoccupazione sono le perizie dei tecnici. Da una parte la negazione di
qualunque pericolosità per la salute dei cittadini e dell'ambiente di
vita e di lavoro, dall'altra evidenze di alta pericolosità per entrambe.
C'è da domandarsi quale il ruolo delle agenzie per la tutela
dell'ambiente.Ma è possibile produrre lavorazioni altamente inquinanti ,
come quelle dei poli siderurgici senza inquinare ? Case ricoperte di
polvere nera, fanghi nell'acqua del mare dove è vietata la balneazione.
Certamente gli investimenti per l'abbattimento dei fumi, degli scarichi
reflui vanno trattati e sorvegliati a livelli massimi con ingenti
investimenti.La politica deve stare dalla parte dei cittadini. Tutelare
l'ambiente di vita e di lavoro è fondamentale. Garantire produzioni ed
attività che non mettano a rischio la salute delle persone degli animali
e della natura è un dovere imprescindibile e preciso degli
amministratori pubblici. Anche molti sindaci sono in rivolta da Genova a
Civitavecchia, da Gela a Borgo Valsugana di Trento, da Portovesme a
Porto Marghera. Ma l'elenco potrebbe proseguire. Solo così si potranno
evitare drammatici e tristi scontri tra chi chiede di grantire i posti
di lavoro anche a scapito della salute e chi chiede l'immediata chiusura
degli impianti e delle attività inquinanti.Si rischiano infatti scontri
tra cittadini pro e cittadini contro la chiusura. E la grave crisi
economica che attraversa il nostro paese potrebbe inflluenzare le
scelte, per la preoccupazione di creare nuova disoccupazione gettando
una zona del nostro paese nella disperazione. A volte poi le chiusure di
strutture inquinanti, pensiamo di uranio impoverito, vengono
realizzate, ma poi mancano i soldi per una bonifica radicale del
territorio, o perchè la legge non lo prevede ed i Comuni o le Regioni
non hanno di certo i soldi per poter provvedere da soli. Tutto resta
com'è o quasi, Le bonifiche inoltrre richiedono interventi radicali,
alte competenze e personale specializzato. Ma come dice il Ministro
dell'Ambiente Clini, c'è il rischio che le fabbriche chiudano per
risanarsi e poi non riaprano più.. Occorre la certezza che tutti i soldi
stanziati vengano spesi seguendo le linee guida tracciate dagli esperti
non di parte e capaci di realizzare bonifiche efficaci, con la garanzia
della riapertura successiva degli impianti produttivi.Sono infatti
numerosi i siti inquinati da lavorazioni industriali che restano ancora
da bonificare. Ci sono poi le zone inquinate da contaminazioni
ambientali criminali legate alle attività illecite di smaltimento di
rifiuti industriali altamente pericolosi.Mentre scriviamo questo
articolo, è giunta con un giorno di anticipo la sentenza del tribunale
del riesame che ha stabilito che con i soldi stanziati l'ILVA dovrà
iniziare l'immediata messa in sicurezza dell'impianto avviando subito un
piano di risanamento dell'area di Taranto, realizzando quegli
interventi di decontaminazione delle acque e della produzione in genere .
Il tutto avverrà mentre i titolari ed i membri del consiglio di
amministrazione restano ai domiciliari e l'attuale Presidente Ferrando
non dovrà più sovraintendere alle attività di bonifica degli esperti
nominati dal giudice.Quindi stop alle lavorazioni a caldo fintanto che
non verranno apportate le opere di messa in sicurezza. Puro buon senso,
ma occorrono garanzie precise da parte della proprietà.E poi come se non
bastasse ci sono gli esiti di prossima pubblicazione dello studio
"Sentieri" della società italiana di epidemiologia e prevenzione, che
riferisce di una incidenza di Tumori polmonari e malattie respiratorie,
nel sito, altamente significative.( 10% in più rispetto alla popolazione
italiana).
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