martedì 27 dicembre 2011

CUNEO. ISTITUZIONE DEL REGISTRO dal circolo di Cuneo

Il Comune ha detto no al testamento biologico

C’è a Genova, Torino, Torre Pellice, Pinerolo.
Nella Granda ad Alba, Fossano, Saluzzo, Borgo, Beinette e Trinità. Non a Cuneo, dove ieri sera il Consiglio comunale ha bocciato l’istituzione di un regolamento per i «testamenti biologici», ossia la possibilità di depositare le volontà per il trattamento di fine vita. La proposta era stata avanzata mesi fa in Consiglio comunale, poi le discussioni nelle commissioni. Ieri 13 no da tutti gli schieramenti, 11 sì e 10 astenuti (tra cui il capogruppo Pdl Streri, il sindaco Valmaggia, il gruppo di Cuneo Solidale con l’eccezione di Cerutti che ha votato «no»). Lungo e articolato il dibattito (fra il pubblico Bruno Mellano, rappresentante dei Radicali), tra ricordi personali e citazioni del caso di Eluana Englaro.

Tra i consiglieri a favore Fabio Panero («I diritti civili non hanno colore politico»), Liliana Meinero («Si lasci libertà di scelta, rispettando la volontà altrui»), Antonio Elia («Si dia la possibilità in modo ufficiale di esercitare un diritto»). Tra i contrari Riccardo Cravero («Il regolamento è demagogico»), Carlo Alberto Parola: («Non c’è legge sul testamento biologico, discussione fuorviante») e Ezio Delfino («Libertà è aderire a ciò che è dato, cioè la vita»). Per Giancarlo Arneodo «serve in Italia una legge chiara sul fine vita». Poi gli interventi di Vincenzo Pellegrino, Luigi Mazzucchi, Giovanni Cerutti («Il testamento biologico non ha validità giuridica»). Bocciato anche l’ordine del giorno proposto da Panero per chiedere il pagamento dell’Ici anche alle attività commerciali della Chiesa: 18 no, 10 astenuti (tra cui il gruppo Udc) e 4 voti favorevoli. È stata bocciata la proposta di Rifondazione sui beni della Chiesa

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